Azul Duel: due rivali si scontrano a Sintra
Atteso, trapelato, rivelato e infine fotografato, ecco finalmente in mezzo a noi Azul Duel, la versione per soli due giocatori del celebre astratto di Michael Kiesling.
Info tecniche
✎: Michael Kiesling
🎨: Maëva da Silva @leonideronce
👌: Età: 10+
🐾: 2
⏳: ’45
🔩: @asmodeeitalia
Va infatti preso atto che questo Azul Duel sia assolutamente fotogenico! Colori, materiali, grafiche… tutto è molto curato e sicuramente d’impatto. Ma andiamo con ordine.

Alle prese con la decorazione della volta del Palazzo di Sintra, due artisti si sfidano nel corso di 5 round.
Il meccanismo di acquisizione e piazzamento delle piastrelle è lo stesso visto in Azul: dopo aver scelto un colore da un vassoio, però, gli scarti non finiscono al centro del tavolo ma nella zona d’ombra del vassoio stesso, impilati a scelta del giocatore. Il primo che vi attinge, prende il segnalino “primo giocatore” e perderà 2 punti. Potrà prelevare solo la prima piastrella visibile ed eventualmente tutte le altre dello stesso colore, presenti nelle zone d’ombra degli altri vassoi.
Per poter piazzare le nostre belle piastrelle dovremo prima aver assemblato, un pezzo alla volta, la nostra plancia-cupola! Ciò avviene scegliendo e collocando una delle lastre disponibili nel mercato centrale. In ogni round (quinto escluso) ciascun giocatore ne sceglierà due; tre saranno gratuite, la quarta, da scegliere coperta, costerà 1 punto vittoria. Chi si attarda, paga!

Le lastre hanno 4 spazi ciascuna: mostrano i colori delle piastrelle che possono ospitare. Alcune lastre hanno spazi jolly, in cui si potranno posizionare piastrelle di qualsiasi colore, o spazi speciali, che forniscono punti bonus quando circondate da tutte le piastrelle adiacenti. I punti bonus sono indicati a destra della plancia.
Dopo aver svuotato un vassoio, sia dalle piastrelle al centro che di quelle impilate, si scopriranno dei gettoni bonus: si tratta di gettoni che segnano lo scorrere dei round (se ne raccolgono infatti sempre due per ciascuno di essi), e che permettono di completare file di piastrelle: due gettoni che mostrano (seppure a metà) il colore che ci interessa, forniscono una piastrella di quel colore. Se non lo mostrano, ne serviranno ben tre.

Azul Duel introduce diverse novità rispetto ai vari predecessori, ma in realtà tutti funzionavano egregiamente anche in due giocatori. Soprattutto il capostipite garantiva anche a due avversari una sfida eccellente e un’interazione cattiva e sempre ricca di tensione.
Aggiungendo in questo Duel elementi su elementi (le lastre, i gettoni bonus, i gettoni speciali, gli spazi jolly, gli obiettivi di fine partita…), Kiesling è andato ad aumentare il peso complessivo, privandolo dell’eleganza e della pulizia del capitolo originale.

E, pur essendo un “duel”, in realtà, l’interazione non raggiunge mai livelli altissimi. Ciascun giocatore si fa tutto sommato gli affari suoi: le piastrelle da prelevare sono poche, gli spazi da riempire sono molti e in ogni linea sarà possibile anche ripetere i colori, rischiando raramente di raccogliere penalità.
Ogni tanto si ha la tentazione di sottrarre all’avversario piastrelle di un colore per lui interessante, ma prevarrà quasi sempre la volontà di pensare al proprio orticello. Ovviamente, calcolando al termine di ciascun round i punti ottenuti, sarà sempre chiaro il divario tra i due contendenti, portando a modificare le proprie strategie in direzioni più o meno aggressive. Ma niente, niente, niente che già l’originale Azul non facesse in maniera egregia.

In apertura accennavamo alla grafica molto evocativa, curata dalla bravissima Maëva da Silva, l’artista di Harmonies, tutta basata sulla dicotomia tra sole e ombra. La sua arte contribuisce a rendere il gioco davvero affascinante.
Viceversa, parlando dei materiali, pur apprezzando lo sforzo di contenere il gioco in una scatola di dimensioni contenute, non possiamo non criticare i materiali un po’ deludenti, tra cui le plance, sottoli e delicate, i minuscoli gettoni bonus di cartone e la torre degli scarti (simile a quella di Summer Pavilion ma più piccola!) scenografica ma sgraziata (starà spesso mezza storta) e sempre da smontare per farla entrare nella scatola!
Il prezzo contenuto e il titolo nella confezione avranno attirato sicuramente molti clienti alla corte del nuovo lavoro di Kiesling.
Ai collezionisti e amanti della saga, non possiamo che raccomandare anche questa nuova versione per soli due giocatori: vi troveranno gli elementi che hanno fatto la fortuna della serie e diverse novità, più o meno interessanti.
Ai novizi della serie, suggeriamo invece di partire dal primo e celebre Azul, che a suo modo ha fatto la storia dei giochi da tavolo astratti moderni. Passando poi a Summer Pavilion, probabilmente questo Duel risulterà loro del tutto trascurabile.
Pro:
☝ Bello il meccanismo di costruzione plancia
☝ Durata contenuta e alcune interessanti novità
☝ Grafica curatissima
Contro:
👇 Plance sottili
👇 In realtà l’interazione è marginale
👇 Pochi obiettivi finali
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Ciao! Mi chiamo Fabio e sono appassionato di Giochi da tavolo da qualche anno. Scrivo e fotografo giochi da tavolo per passione… è un hobby di cui non potrei fare più a meno!