Borderlands: Mister Torgue’s Arena of Badassery – Recensione
“Due parole: niente rimborsi.”
Cacciatori della Cripta, benvenuti su Pandora, l’unico pianeta della galassia ad avere enormi ricchezze e risorse in grado di cambiare il proprio tenore di vita. Questo avrebbe dovuto essere lo slogan di Borderlands, poi le cose non sono andate propriamente così visto che la landa desolata non offriva il benché minimo sostentamento per le colonie. Così il pianeta fu lasciato in balia di mercenari e razziatori che però portarono alla luce strane rovine risalenti a una antica civiltà. La leggenda narra che da qualche parte vi sia nascosta la Cripta: un bunker alieno ricolmo di tesori e tecnologia segreta. Le peripezie dei Cacciatori della Cripta, intenti a ricercare il mausoleo, si snodano in tre capitoli cardine in salsa videoludica, intervallati da contenuti aggiuntivi e spin-off per ampliare la già corposa lore. In questo frangente, gli impavidi ragazzi di Monster Fight Club, in collaborazione con Gearbox Software, sfornano un gioco da tavolo ispirandosi a uno degli eventi più caciaroni e adrenalinici dell’universo omonimo: Borderlands – Mister Torgue’s Arena of Badassery!
Titolo: Borderlands: Mister Torgue’s Arena of Badassery!
Anno: 2023
Autori: John Cadice, John Kovaleski
Illustratori: Katie Dillon, Jose David Lanza Cebrian
Editore: Monster Fight Club, Gearbox Software LLC
Editore italiano: Asmodee Italia
Genere: Cooperativo, Movimento su mappa, Scenari a campagna, Lancio di dadi, Gestione della mano
Numero Giocatori: 1 – 4
Durata: 60 minuti
Età: 13+
Longevità: Alta
Rigiocabilità: Alta
Livello di apprendimento: Medio
Dipendenza dalla lingua: Alta
Localizzato interamente in italiano da Asmodee Italia, Borderlands – Mister Torgue’s Arena of Badassery! è un gioco cooperativo da uno a quattro giocatori, i quali ricopriranno i ruoli di Cacciatori della Cripta, ma che dovranno resistere al torneo indetto da Mr. Torgue per riuscire a vincere nella cruenta arena. I futuri Gladiatori saranno ricordati non solo per la gloria, ma anche per le ricchezze ottenute.
Dentro la Cripta
La scatola è di dimensioni generose, robusta e adeguata a contenere tutti materiali al suo interno, seppur con qualche piccola riserva. Scoperchiando il vaso di Pandora troveremo:
1 Regolamento – 1 Libro degli Scenari – 1 Regolamento – 10 Dadi [RE]azione – 6 Carte Cacciatore della Cripta (63,5 x 88 mm) – 12 Carte Albero di Specializzazione (63,5 x 88 mm) – 39 Carte Nemico (63,5 x 88 mm) – 8 Carte Idolo della Folla (63,5 x 88 mm) – 37 Carte Annuncio (63,5 x 88 mm) – 20 Carte Taglia (63,5 x 88 mm) – 66 Carte Evento (63,5 x 88 mm) – 40 Carte Ammo Dump (43 x 65 mm) – 120 Carte Guns! (43 x 65 mm) – 40 Carte Zed’s Meds (43 x 65 mm) – 40 Carte Leggendarie (43 x 65 mm) – 47 Segnalini Bottino – 13 Segnalini Barile – 17 Segnalini Scudo – 36 Segnalini Azione – 2 Segnalini Distributore – 4 Segnalini Cassa Bottino – 7 Segnalini Cassa Munizioni – 3 Segnalini New-U Station – 4 Segnalini Cartello Stradale – 6 Segnalini Pneumatico – 4 Segnalini Pila di Pneumatici – 1 Segnalino Seguipersona – 4 Segnalini Latrina – 6 Segnalini Veleno di Skag – 10 Segnalini Duro – 20 Segnalini Livello – 5 Segnalini Bomba – 6 Segnalini Terminale – 4 Segnalini Cassetta Postale – 5 Segnalini Sturacessi – 7 Segnalini Gelante – 7 Segnalini Bruciante – 7 Segnalini Shock – 7 Segnalini Stordente – 7 Segnalini Corrosivo – 7 Segnalini Slag – 7 Segnalini Radiazioni – 6 Segnalini Denaro – 6 Miniature Cacciatore della Cripta – 4 Miniature Skag Adulto – 12 Miniature Psycho – 2 Miniature Psycho Duro – 4 Miniature Psycho Suicida – 2 Miniature Golia – 2 Miniature Golia Infuriato – 4 Miniature Tink Fuciliere – 8 Miniature Predatore – 1 Miniatura Psychorazziatore – 12 Basi rotonde viola – 4 Basi rotonde blu – 8 Tessere 1 Esagono – 6 Tessere 2 Esagoni – 7 Tessere 3 Esagoni – 4 Tessere 4 Esagoni – 1 Tessera 7 Esagoni – 1 Tessera Sala Armi – 1 Tessera Infermeria – 6 Tessere Zona di Generazione – 1 Sacchetto di Claptrap
Nonostante le carte siano di ottima qualità e robuste, consigliamo l’utilizzo delle bustine protettive per evitarne il deterioramento durante il mescolamento continuo.
Benvenuti su Pandora
Prima di parlare più approfonditamente del gioco da tavolo, è bene rimarcare alcuni concetti derivanti dall’universo proveniente da Borderlands. Il titolo videoludico è nato nel lontano 2009 per console e PC, dall’estro di Gearbox Software e pubblicato da 2K Games. Ben prima dell’acclamato Destiny, si presenta come un ARPG futuristico a stampo FPS looter shooter, ovvero la progressione del personaggio è legata all’equipaggiamento ottenuto e fatto cadere dai nemici, ma in chiave sparatutto in prima persona. Tolti i vari Diablo o Baldur’s Gate di rinomata memoria, Borderlands ha una struttura ruolistica associata al dinamismo di uno sparatutto, tutto condito da un linguaggio colorito e violenza da far impallidire i cultori di Carmageddon. Tra risate, ilarità e situazioni al limite del paradossale, uno dei pregi di Borderlands è da ricondursi alla caratterizzazione dei personaggi, tutti con un proprio background, classe e asimmetria negli alberi di specializzazione.
Dopo il primo capitolo che vedeva l’epopea dei Cacciatori della Cripta alla ricerca del tesoro, altri due sequel sono stati prodotti con annessi DLC e spin-off. Uno di questi contenuti aggiuntivi si focalizza su un personaggio particolare (come da tradizione) e sulla sua maniacale idea di voler avviare un torneo brutale, sinonimo di un’arena formata da gladiatori per compiacere la folla. Da una costola del secondo episodio, a seguito della scoperta di una seconda Cripta nel cratere Badass, un losco figuro di nome Mr. Torgue organizza una competizione per reclutare il campione e aprire così il fruttuoso bunker. Da questo presupposto nasce il gioco da tavolo ambientato su Borderlands, avente come appeal proprio il barbuto e scoppiettante Torgue.
Alaka-ZAM!
Siamo giunti al cospetto di Mr. Torgue, sottostando alle sue regole e leggi senza esclusione di colpi. Borderlands – Mister Torgue’s Arena of Badassery! catapulterà i giocatori nel regno esplosivo del muscoloso irsuto squilibrato, mappa dopo mappa fino ad arrivare alla resa dei conti. Ogni giocatore sceglierà il proprio Cacciatore della Cripta, identificato da un personaggio proveniente proprio dalla sfera videoludica, e riceverà i suoi componenti personali, oltre a una carta per l’albero della specializzazione (fondamentalmente i talenti, ndr) e il segnalino Seguipersona (colui che sarà bersagliato dai nemici) in aggiunta alla carta Idolo della Folla (sia mai il pubblico non dovesse gradire). La campagna è composta da una serie di scenari che non possono essere giocati singolarmente, ma bisognerà procedere sulla base della condizione di vittoria o sconfitta. Inizialmente vi è quello di partenza per poi procedere progressivamente. In base a quanto enunciato dal Libro degli Scenari, si posizioneranno le tessere, i nemici e i token per l’inizio della partita. Quando tutti i mazzi di carte e gli annunci sono stati disposti sul tavolo, come indicato, la partita può avere inizio. Che dire: fuoco alle polveri!
Sostanzialmente Borderlands (non scriverò sempre per intero il titolo altrimenti potrebbe esplodere qualcosa) si compone in una serie indefinita di round, tutti identici, fino ad arrivare al compimento: successo o sconfitta. Ogni round è composto da un turno dei Cacciatori e uno dei Nemici, con l’epilogo caratterizzato dalla Fine del Round. Ogni Cacciatore avrà a disposizione un numero limitato di segnalini Azione (indicato sulla propria carta), di differente colorazione semaforica, dal verde al rosso. Tali scelte cromatiche sono da attribuirsi al colore del dado da lanciare per il risultato di determinate prove. Nello specifico, durante la sua attivazione, ogni Cacciatore potrà effettuare una serie di azioni base tra cui:
- Azione di Movimento: il Cacciatore si muoverà sugli esagoni della mappa di un numero a seconda dell’azione utilizzata: tre esagoni se verde, due se gialla e fino a uno se rossa;
- Azione in Mischia: è possibile attaccare un nemico, adiacente o nella stessa casella, utilizzando l’abilità Mischia;
- Azione di Cambio Arma: è permesso cambiare una carta arma presente nell’inventario con una già equipaggiata;
- Azione di Interazione: è possibile interagire con gli elementi presenti sullo scenario in base alle istruzioni fornite dal Libro degli Scenari;
- Azione di Scambio: I Cacciatori possono scambiare i segnalini Bottino con altri Cacciatori presenti nel medesimo luogo;
- Azione di Raccolta: si tratta di un’azione gratuita (non serve esaurire il segnalino Azione) che permette di raccogliere segnalini Bottino quando un Cacciatore si attiva o si sposta in un’area.
Quando tutti i Cacciatori della Cripta si sono attivati, la fase termina e inizia quella dei nemici, gestita da una particolare intelligenza artificiale prodotta dal mazzo di carte Annuncio. Queste ultime dettano una serie di ordini da impartire ai nemici, oppure l’innesco di eventi o generazioni. Nella fattispecie, esistono sette ordini:
- Attivare lo Squartapersona: è possibile girare il Seguipersona sul lato rosso per l’attivazione di determinate condizioni;
- Attacco: i nemici entro gittata di un Cacciatore effettuano un attacco come da attributi riportati sulla carta corrispondente. Se non risulta possibile attaccare, il nemico invece compie un’attivazione di movimento;
- Evento: viene pescata e risolta una carta dal relativo mazzo;
- Movimento: tutti i nemici si muovono verso il Cacciatore con il Seguipersona, fermandosi non appena entrano a gittata e in linea di vista;
- Senza Munizioni: i Cacciatori specificati esauriranno le armi da fuoco (saranno ritenute scariche) e le granate equipaggiate (non nell’inventario) e non potranno essere utilizzate previa ricarica;
- Generazione: lo scenario specificherà quali nemici generare sulle zone indicate e la modalità;
- Speciale: ogni nemico effettuerà la sua azione speciale indicata sulla propria carta, dall’alto verso il basso.
Una volta che tutti gli ordini sono stati impartiti, si entrerà nella fase di Fine Round. Essa determina un tiro di Ripristino per rimuovere gli eventuali bottini ancora presenti sulla mappa, oppure la rimozione di segnalini di status. Successivamente sarà possibile rigenerare i Cacciatori, uccisi precedentemente, nella zona contenente una New-U Station e pagando una determinata somma di denaro. Se un Cacciatore non può essere rigenerato per mancanza di fondi, la partita è automaticamente persa e si procederà a leggere le istruzioni dello scenario. In caso contrario si dovranno verificare le condizioni di vittoria e proseguire con la prossima carta Annuncio, nonché il ripristino dei segnalini Azione utilizzati dai personaggi.
Benvenuto a Fyrestone!
Ora che abbiamo una panoramica del gioco, lungi da me preparare un tutorial testuale di siffatte proporzioni bellicose, possiamo addentrarci più nello specifico in alcuni concetti fondamentali di questo gioco da tavolo incentrato su Borderlands. In primis bisogna far leva sul presupposto di linea di vista e gittata. Un po’ rappresenta lo standard di altri giochi del medesimo stampo, quindi con i personaggi che tracciano una linea immaginaria tra loro e il nemico, mettendo a fuoco eventuali elementi che bloccano il tracciamento, rappresentati da elementi dello scenario o gli stessi nemici. In aggiunta, la gittata permette a un’arma o granata di avere un impatto nella distanza rappresentata. Ogni Cacciatore ha un set di equipaggiamento che comprende: due armi, uno scudo, una granata e due mod. L’inventario può avere un massimo di tre oggetti e si renderà utile nel momento in cui bisognerà scambiare l’equipaggiamento ottenuto con uno più performante.
Ogni carta, che sia un Cacciatore, un nemico o un oggetto, riporta una serie di statistiche e degli attributi, così come possono essere specificate delle abilità particolari che vanno a influenzare l’azione stessa (curarsi, difendersi, ecc…). Tenendo presente questi aspetti, è facile intuire che ogni azione di attacco effettuata con un’arma, da parte di un Cacciatore, altri non è che un tiro di dado sommando il risultato al valore dell’abilità mostrata sulla carta. A tal fine basterà confrontare la difesa del nemico per infliggergli delle ferite e, perché no, anche attivare degli effetti speciali. Il sunto è quello di muoversi per la mappa, incrociare il nemico e fare incetta di segnalini Bottino. Sì, l’aspetto cardine del looter shooter è quello di ricevere una ricompensa non appena l’avversario è stato sconfitto (o fatto esplodere, che dir si voglia, è pur sempre Borderlands). Per ogni nemico ucciso, basterà mescolare il sacchetto di Claptrap e vedere quale premio (loot) abbiamo ottenuto. A seconda della tipologia riceveremo munizioni, denaro, armi, mod, avanzamento di livello e perfino la possibilità di avere un indizio su una Taglia proficua.
Il viaggiatore mi proteggerà…
L’essenza di Borderlands – Mister Torgue’s Arena of Badassery! (perdonatemi, potete sacrificare Claptrap) è quella di avere a disposizione una campagna fatta a scenari non giocabili singolarmente. Ognuno di esso porta con sé una dote ben specifica. Oltre alle solite condizioni di vittoria/sconfitta, vi è anche un bivio da dover sottostare, in entrambi i casi. In questo modo il libro degli scenari farà avanzare nella storia a seconda della capacità di soccombere in una missione o esserne usciti vincitori. Paradossalmente dopo qualche sconfitta ci si ritrova addirittura a perdere le speranze contro il Boss finale. E che squillino le trombe!
Tra uno scenario e l’altro ci sarà occasione per acquistare qualcosa ai vari distributori, pagando ovviamente, ma sicuramente la roba non mancherà. Non solo, c’è da privarsi di un Respec come i tanti gdr insegnano? Sì, sarà possibile riconfigurare il proprio albero di Specializzazione in modo da affrontare in modo migliore la prossima missione. Se non bastasse, tra un riposo e oliare le armi, vi è l’opportunità di ottenere più soldi tramite le Taglie. Via quindi con uno scenario alternativo, dove le carte decreteranno i nemici e tutta la preparazione necessaria. Se i Cacciatori torneranno vincitori potranno ambire a un equipaggiamento ancora più speciale, in caso contrario, beh… Si ritorna nell’arena a prendere schiaffi o a incendiare tutto.
La folla impazzirà dalla gioia
Abbiamo notato che i nemici vengono generati. Gli eroi (per modo di dire) prendono sberle a destra e a manca, ma che quando potenziati sono peggio di una pioggia di meteoriti. C’è una caterva di equipaggiamento da poter utilizzare. Tanti scenari da giocare. Mi sovviene un piccolo accostamento: Zombicide. Ebbene, Borderlands altri non è che la sua naturale evoluzione verso un gradino ancora più alto. Attenzione però, non si tratta di una mera derivazione, ha comunque una sua identità ben marcata. Finalmente ci sono i segnalini Azione che identificano esattamente la quantità di cose da fare e con quale dado affrontare una prova. Ma come si può morire, dunque? Le ferite sono caratterizzate da questi stessi segnalini che cambiano colore a seconda dei graffi che vengono inferti. Se tutti sono di colore Rosso, il Cacciatore è rimosso temporaneamente dalla mappa e rientrerà in gioco alla fine del Round, previo pagamento in denaro, altrimenti la partita è compromessa. Tuttavia ci sono dei modi per evitare tale situazione. La più interessante è data dal sistema [RE]azione e consiste nell’utilizzare un segnalino Azione, ancora disponibile, durante il momento della dipartita. Se un nemico venisse ucciso, il Cacciatore riprenderebbe tutta la vita (riportando il colore originario dei segnalini Azione) e ricarica completamente gli scudi, evitando così di passare a miglior vita tra gli improperi di Torgue.
Altra particolarità degna di nota è l’uso dei dadi di diverso colore. In questo modo, tatticamente, è anche possibile fare a meno di utilizzare quelli dal valore più alto (verdi, per intenderci) in base alla situazione sulla mappa e al nemico affrontato. Come se non bastasse, anche gli altri Cacciatori possono utilizzare il sistema [RE]azione quando un loro compagno subisce una ferita, attivandosi per proteggerlo e causare ulteriori ferite. A completare il pacchetto succulento ci pensano gli Alleati. Si tratta di comprimari che aiutano i Cacciatori, ma che non possono raccogliere i segnalini Bottino, tuttavia condividono i segnalini Azione (o hanno le proprie caratteristiche, come l’Orso di Ferro di Moze) e possono effettuare le altre azioni base. Non meno interessante è la gestione del Seguipersona, rimpiazzando i segnalini Rumore di altri giochi. I nemici prenderanno di mira solo chi ha tale cimelio. Ogni Cacciatore ha la sua carta Idolo della Folla, la quale consentirà il passaggio del testimone non appena si verifica la condizione specificata (es. uccidere tre nemici nello stesso turno). Con questo escamotage, l’IA (basica) dei nemici concorrerà a capire su chi accanirsi.
Prendo quest’arma. No, aspetta, voglio questa. Al diavolo, le prendo tutte, anche senza sapere cosa fanno
Da un lato abbiamo una serie di implementazioni che risultano addirittura ben amalgamate tra loro e molto attinenti al tema. Tuttavia, mentre l’occhio sbrilluccica verso i nomi, le diciture, il fanservice che sprizza da ogni elemento, l’illusione è stata portata a termine: sviare l’attenzione. Ecco, a primo impatto il gioco di Borderlands non sembrerebbe nemmeno complesso, viste le poche regole a disposizione. In verità è così. Una volta comprese le meccaniche, le partite volano via tra un’imprecazione e un grido di dolore. Però, come tutte le cose belle, abbiamo anche il rovescio della medaglia. In primis c’è un regolamento che ricalca alla perfezione la rabbia di Mr. Torgue e il suo risentimento verso le armi esplosive. Una prima lettura non basta per capire tutto l’agglomerato di informazioni. Una pessima struttura non agevola la comprensione di tutti gli elementi chiave e per questo anche il solo ricercare situazioni o termini particolari risulta difficoltoso. Inizialmente un senso di smarrimento si insinua attorno alle parole. Successivamente ci si rende conto che è anche peggio. Sommariamente le regole sono quelle descritte, niente di così complicato. Poi entrano in gioco una serie di status, regolette e cavilli vari da far girare la testa. Sono molti i concetti da ricordare e non vi è nemmeno una scheda riepilogativa, tranne un capitolo dedicato con tutte le parole chiave (in mezzo al regolamento dove ci sono le mappe delle Taglie) e non sono semplicissime da ricordare. Così come la lista dei componenti è stata inserita inspiegabilmente nel Libro degli Scenari e le mappe delle Taglie, invece, nel Regolamento. Preparatevi: la prima partita sarà un incubo e durerà un’eternità, ma quel tempo sarà ricompensato. La traduzione a cura di Asmodee Italia non presenta problemi di natura grammaticale o lessicale.
Non si tratta di un problema insormontabile, ma bisogna leggere e rileggere il regolamento più volte per comprendere appieno le meccaniche di gioco. Dulcis in fundo (ma nemmeno tanto), alcuni componenti sono di dubbia scelta, anche stilistica. Le stazioni New-U Station (i punti di respawn dei Cacciatori su mappa) sono rappresentate da due piccoli componenti in cartoncino che si assemblano per formare un elemento tridimensionale. Peccato che abbia un equilibrio molto precario; spesso e volentieri cadrà senza apparente motivo e non riuscirà mai a stare in piedi per tutto l’arco di una partita. I nemici, per quanto variegati e strepitosi, sia nella rappresentazione su carta che nella corrispondente miniatura, hanno il difetto di identificare comunque una tipologia specifica. Per ovviare al problema della variabilità sono state inserite delle basi colorate e differenziare così l’archetipo. Peccato perché aver avuto qualche altro modello in più ne avrebbe giovato in immersività (rappresenta un problema davvero marginale e personale, ndr). Ciò che pesa come un macigno, invece, è la non possibilità di salvataggio. Tra uno scenario e l’altro non c’è un metodo per conservare la configurazione dei Cacciatori, quindi bisognerebbe lasciare il gioco intonso fino al termine della campagna, a meno di terminarla in un giorno intero. Nello specifico, ci si riferisce all’equipaggiamento dei Cacciatori, visto che la mappa verrà ri-assemblata come da nuovo scenario.
La miglior difesa non è l’attacco: è una buona difesa!
Portare su tavolo un gioco come Borderlands non è facile, soprattutto se parliamo di quello stesso universo che condivide un linguaggio scurrile, politicamente scorretto e violenza verbale che comunque rientra nello stile Borderlands. Sotto questo punto di vista il lavoro effettuato dai designer va ad allinearsi alla spettacolarizzazione messa in scena per rappresentare l’arena di Mr. Torgue, dove la cura delle miniature bissa qualsiasi difetto, strutturale o di regolamento. I fan più sfegatati ritroveranno lo stesso mood del DLC, con la gestione sapiente dei round di gioco e tempi morti quasi azzerati. La stessa gestione del giocatore Alfa può essere sedata a suon di battute esilaranti che scoraggerebbero chiunque. Il rischio c’è. È presente, così come in tanti giochi avente la medesima tipologia. Sebbene fino a quattro giocatori possano portare avanti l’esperienza, la scalabilità praticamente è inesistente. Per forza di cose devono essere presenti tutti i Cacciatori della Cripta, giocando sia in solitario che al massimo consentito. Un selettore della difficoltà è lasciato a discrezione dei partecipanti, modellando in questo modo la giocabilità verso il basso o aumentando l’asticella dell’impegno. Per quanto concerne l’ergonomia, c’è bisogno di un po’ di spazio al tavolo, non enorme, ma sicuramente non è un gioco compatto.
L’aspetto aleatorio è un problema? Sì, soprattutto per chi non digerisce il tiro di dado, ma al contempo è inevitabile non inserire l’imprevedibilità su Pandora. I materiali ci sono. Sono tantissimi. La scatola per fortuna riesce quasi a contenere tutto. Sì, perché l’organizer riservato alle carte andrà in overflow con queste ultime imbustate e non sempre si riuscirà a chiudere completamente il sarcofago. Con il solo gioco base, la rigiocabilità è molto soddisfacente, complice la direzione data dall’esperienza nel completare gli scenari, oppure perderli. Al termine della campagna è comunque possibile ricominciare, modificando a proprio piacimento il livello dei nemici e utilizzando il mazzo Annunci con carte più ostiche. Ogni partita ha una durata media di sessanta minuti (a parte la prima), in linea con quanto dichiarato sulla scatola. Così come la fase di preparazione non è traumatica, fermando le lancette dell’orologio sui quindici minuti. Anche rimettendo tutto nella scatola richiederà lo stesso intervallo di tempo (quando la campagna è terminata, altrimenti ci si deve munire di carta, penna e creatività). Al netto dei difetti riscontrati, Borderlands – Mister Torgue’s Arena of Badassery! mette in campo tutta la sfrontatezza derivata dall’omonimo titolo videoludico e la elargisce su tavolo senza troppi fronzoli, lanciando il guanto di sfida verso Mr. Torgue. Gli amanti dell’universo di Borderlands lo adoreranno. Siete pronti a fronteggiare lo Psychorazziatore?
Curiosità
Il 7 agosto 2024 uscirà nelle sale italiane la trasposizione cinematografica di Borderlands, diretto da Eli Roth.
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