La pecora nera, seguirai il gregge?

La pecora nera è un divertente Party game edito da Clementoni da 3 a 8 giocatori per un’età dai 16 anni in su e 10’ di media a partita.

Come si presenta:

La pecora nera ha una scatola rettangolare molto contenuta e ricca di dettagli grafici; all’interno troviamo il regolamento, chiaro e lineare, un mazzo (formato da 3 mazzi sigillati separatamente) di 198 carte di buona fattura, 8 pecore abbastanza grandi in cartoncino robusto e 3 talloncini azione tondi per ogni colore,8 pecore in legno di colore diverso: per finire, una plancia generale che definisce il percorso di gioco.

Dettaglio del gioco:

La pecora nera è un cardgame umoristico, in cui ci si accuserà a vicenda di atteggiamenti più o meno imbarazzanti. Scopo del gioco è arrivare per primi al traguardo.

Il setup è velocissimo si posiziona il tabellone del percorso al centro del tavolo insieme al mazzo delle carte: ogni giocatore sceglierà un colore e prenderà il cartoncino a forma di pecora del proprio colore e lo metterà davanti a sé (questo permetterà a tutti di aver presente quale pecora sta muovendo). Poi si prenderà la pecora in legno del proprio colore e la si metterà all’inizio del percorso; infine si prenderanno i 3 gettoni azione del proprio colore. Si può iniziare la partita.

Un giocatore girerà la prima carta del mazzo e la leggerà ad alta voce: ciascuno penserà a quale degli altri giocatori sia la “pecora nera”, a cui associare l’atteggiamento descritto (può anche auto-accusarsi, visto che nel regolamento non è esplicitamente vietato); una volta presa la decisione, alzerà la mano. Quando tutte le mani saranno alzate, tutti i giocatori contemporaneamente indicheranno la persona che hanno pensato. Si passa alla conta dei voti e chi avrà accusato il giocatore che ha il maggior numero di voti ricevuti, potrà avanzare la sua pecora di legno di un passo: quanto al giocatore votato, l’essere pecora nera, non gli dà nessun vantaggio: egli potrà muovere la propria pedina, solo se si sarà autoaccusato. Il gioco procede girando una nuova carta e effettuando una nuova votazione. In caso di pareggio nei voti, per quel turno nessuno sarà la pecora nera e nessuna pecora avanzerà sul percorso.

Durante le votazioni potremo utilizzare, una sola volta per partita, uno dei gettoni azione in nostro possesso:

tassello pecora bianca: possiamo fare un passo anche se non abbiamo accusato il giocatore che è diventato la pecora nera, nel caso in cui avessimo votato la pecora nera, invece, non potremo avanzare.

tassello doppi passi: possiamo fare due passi invece di uno se per quel turno abbiamo indovinato la pecora nera

tassello due dita: il nostro voto durante quel turno varrà doppio.

Considerazioni:

La pecora nera è un gioco dalle regole semplicissime, che ha una variabilità molto alta, garantita dal numero esagerato delle carte a disposizione. Noi, ad esempio, abbiamo aperto un mazzo per volta in modo da avere nuove carte quando il mazzo precedente era già un po’ utilizzato. L’età indicata è giusta, anche perché molte carte riguardano atteggiamenti che sono caratteristici di persone adulte e quindi non adatti a giocatori più piccoli, che non riuscirebbero a cogliere l’umorismo di certe affermazioni. Ho fatto giocare mia cognata e le mie nipoti che sono nell’età del gioco e tutto il tempo di gioco è stato uno sghignazzare continuo, anche se ho dovuto scegliere di escludere a priori alcune carte visto, che giocando contro due zie alcuni temi sarebbero risultati un po’ troppo imbarazzanti per loro (o per noi). In ogni caso il gioco è spassoso e dà il meglio di sé a pieno numero.

Bisogna però riconoscere che il gioco possiede alcuni limiti evidenti: La pecora nera funziona se il gruppo di gioco è abbastanza affiatato e si conosce, altrimenti si rischierà di votare a caso, e si perderà gran parte del divertimento, che sta appunto nel prendersi un po’ in giro accusandosi di cose più o meno inappropriate. Forse, proprio per questo, richiede dei giocatori dotati di umorismo e autoironia, che non si indispettiscano troppo. Credo sia perfetto in una serata goliardica tra ragazzi, e, come già detto, potremo anche selezionare le carte secondo le situazioni, escludendo quelle che potrebbero essere troppo “sentite”. Da questo punto di vista, il fatto che ci siano così tante carte ci assicura di avere un mazzo di gioco piuttosto flessibile.

Potrebbe inoltre darsi che uno stesso gruppo, dopo aver giocato ripetutamente, arrivi ad un certo punto a saturare il mazzo, e che pertanto il meccanismo delle accuse perda un di brio. D’altra parte, credo che la Pecora nera sia concepito come un riempitivo, da giocare in certi condizioni, e certamente non in maniera quotidiana. È il tipico gioco da tirar fuori dopo una serata leggera magari bevendo una birra, oppure tra Natale e capodanno quando si organizzano i classici pomeriggi insieme.

D’altra parte occorre riconoscere che l’uso dei gettoni introduce quel minimo di valutazione razionale, usando le abilità dei gettoni in base alle aspettative che ci faremo di volta in volta circa la probabilità di un certo risultato. Se ad esempio non siamo sicuri della nostra votazione, potremmo usare il tassello pecora bianca così da assicurarci in ogni caso il movimento, oppure il tassello due dita se ci attendiamo un pareggio; useremo invece il tassello doppi passi, quando pensiamo che il risultato sia già scritto. L’introduzione di questi gettoni è a mio parere molto positiva, poiché aggiunge un certo elemento strategico ad un momento che altrimenti sarebbe solo elettivo. Ed è piuttosto inevitabile che l’uso di un gettone da parte di un giocatore, inneschi un gioco di valutazioni incrociate da parte degli altri giocatori. Dove invece dovesse emergere un opinion leader, accadrà che alcuni giocatori innescheranno meccanismi emulativi, proprio come un vero gregge di pecore, che istintivamente segue quella che sembra saperne di più.

In conclusione, la pecora nera, è un gioco caciarone, per una serata tra amici che vogliono soltanto divertirsi.


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