MLEM: Agenzia Spaziale – Recensione
“Nello spazio nessuno può sentirti miagolare”
In un futuro non troppo lontano, le risorse della Terra non saranno più sufficienti a sostenere la vita umana. I pochi superstiti oramai guarderanno oltre l’orizzonte, ignari che un’altra forma di vita potesse prendere il sopravvento e diventi la specie dominante. E quindi nel 2075, quando ormai la Terra non rappresentava più l’unico mondo abitabile, il regno felino cominciava a covare un’altra ambizione. In questo universo fantascientifico, si muoveranno creature tanto intelligenti, quanto colonizzatrici e, al pari di un insediamento di locuste, domineranno i vari mondi anche al di fuori dello spazio terrestre. Su questo sfondo irrealistico (o quasi), Reiner Knizia ipotizza una nuova società tecnologicamente sviluppata, tanto da spedire direttamente nello spazio degli astrogatti. Intenti a controllare la via lattea, probabilmente come fonte di sostentamento, le varie spedizioni partiranno per fondare le colonie sui satelliti e pianeti. Da questo obbiettivo nasce un nuovo ordine felino, ovvero MLEM: Agenzia Spaziale.
Titolo: MLEM
Anno: 2023
Autori: Reiner Knizia
Illustratori: Joanna Rzepecka
Editore: Rebel Studio
Editore italiano: Asmodee Italia
Genere: Competitivo, Sci-fi, Push your luck, Gestione dadi
Numero Giocatori: 2 – 5
Durata: 30 – 60 minuti
Età: 8+
Longevità: Media
Rigiocabilità: Buona
Livello di apprendimento: Basso
Dipendenza dalla lingua: Indipendente
Pubblicato da Rebel Studio e localizzato interamente in italiano da Asmodee Italia, MLEM è un gioco competitivo da due a cinque astronauti, con l’intento di controllare varie parti del sistema solare. Affrontando svariate spedizioni, alla fine del viaggio vincerà il gatto con più punti.
Dentro la lettiera
La scatola di dimensioni generose consente di organizzare tutti i componenti senza particolari problemi, sfruttando soprattutto l’inserto in cartoncino per riporre i materiali dedicati ai moduli aggiuntivi. Aprendo il coperchio troveremo:
1 Regolamento in italiano – 1 Tappetino Cosmo – 1 Plancia Razzo – 5 Plance Giocatore – 40 Segnalini Astronauta – 4 Segnalini Obiettivo – 64 Segnalini Punteggio – 1 Razzo – 6 Dadi – 1 Segnalino Fallimento Cosmico – 20 Segnalini Esplorazione – 20 Segnalini Missione Segreta – 1 Indicatore UFO – 5 Segnalini UFO – 14 Segnalini Spedizione
Verso l’infinito e miao
Ogni missione spaziale, si sa, ha un coefficiente di insuccesso. Cosa mai potrebbe accadere a un gruppo di astrogatti in giro per la galassia? Bene, la fase preparatoria è semplice e intuitiva. Basterà srotolare il sistema solare sul tavolo e raccogliere la propria plancia del colore preferito. Il tabellone di gioco è rappresentato da un tappetino, in tessuto, raffigurante i vari pianeti e satelliti nel cosmo, nonché lo spazio profondo caratterizzato da comete e galassie. Ogni giocatore prenderà possesso della propria plancia e degli otto astrogatti del colore corrispondente, posizionandoli casualmente negli appositi spazi dedicati. Organizzati i restanti componenti di gioco, quali Segnalini Punteggio, Fallimento Cosmico e Obiettivi, tutto è pronto per il decollo.
Fondamentalmente MLEM si articola in svariati turni di gioco, aventi tutti la stessa struttura, finché non si raggiunge la condizione di termine. Ogni turno è caratterizzato da una Spedizione Cosmica, suddivisa in tre fasi: Decollo, Viaggio e Sbarco.
Fase di Decollo: il primo giocatore piazza di fronte a sé la Plancia Razzo e posiziona uno dei suoi specialisti in cima, a partire dall’alto verso il basso. Successivamente, in senso orario, ciascun giocatore sarà costretto a sistemare il proprio astrogatto sul primo spazio libero consecutivo. Chi è più in alto alla Plancia Razzo è il Comandante della spedizione, finché non sbarca su una luna o pianeta. Infine verrà posizionato il Razzo sul valore di partenza;
Fase di Viaggio: il Comandante tirerà i dadi a disposizione e li raggrupperà in base al risultato ottenuto. Tenendo presente la posizione del Razzo sul tappetino, i dadi non corrispondenti ai valori indicati da quest’ultimo non potranno essere usati e saranno disponibili nella prossima fase di viaggio. A questo punto il Comandante deciderà quale gruppo di dadi utilizzare per far avanzare il Razzo;
Fase di Atterraggio: dopo lo spostamento, a partire dal Comandante e proseguendo in ordine di turno, sarà possibile decidere se far sbarcare il rispettivo astrogatto o continuare il viaggio, ripetendo il lancio dei dadi rimanenti. Le lune possono ospitare solo un singolo gatto e i punti vittoria relativi sono specificati sul satellite stesso, mentre i pianeti possono accogliere differenti colonie di felini, ma a fine partita saranno ripartiti punti vittoria in base alla maggioranza e ordine (in caso di parità) presenti sul corpo celeste. Se tutti i gatti atterrano o vi è un’esplosione del Razzo, si riparte con la Fase di Decollo, passando la Plancia Razzo al giocatore a sinistra.
La partita terminerà quando un giocatore avrà esaurito i suoi astrogatti, oppure quando il segnalino Fallimento Cosmico ricorderà che ben undici missioni non sono andate a buon fine.
Sicurezza o rischio?
Le regole di MLEM sono molto semplici e chiare fin dalle prime partite. Tuttavia bisognerebbe fare delle piccole precisazioni in modo da addentrarci maggiormente nel contesto, soprattutto per quanto riguarda la versione base del gioco. Si tratta di un’esperienza dall’alta componente aleatoria, mitigata in piccola parte dalle abilità dei singoli astrogatti inviati nella singola Spedizione Cosmica. Si riferiscono a piccole caratteristiche che tendono a rendere il gioco meno incentrato sul fattore fortuna. Il principio è quello di tirare i dadi e capire quale gruppo utilizzare per poter muovere il razzo sul tabellone. Sfruttando le capacità uniche degli specialisti sarà possibile raddoppiare i punti di una luna o pianeta, sbarcare anche in fase di avaria o, addirittura, sottrarre un dado al Comandante che vorrebbe continuare il viaggio.
A ogni fase di sbarco, a partire dal Comandante, si può decidere se lasciare il gatto da qualche parte nel cosmo, dove il razzo vi si è fermato, concedendo al prossimo giocatore di fare lo stesso o diventare il nuovo pioniere della missione. Toccherà a quest’ultimo continuare il viaggio, tirando i dadi ancora disponibili, oppure far esplodere il vettore, innescando il countdown della partita. Il concetto di push your luck, al cospetto del termine per tentare la fortuna, è ben radicato nel contesto, dove il cammino del razzo è direttamente proporzionale al punteggio offerto da pianeti e satelliti, fino ad arrivare nello spazio profondo con risultati stratosferici.
Miao nello spazio
Una partita a MLEM si riduce a una corsa per la raccolta punti, dove anche al massimo dei giocatori non si va oltre i sessanta minuti e si è invogliati a rigiocare una seconda missione, anche per comprendere meglio il modo sempre differente di imprecare contro i dadi. La semplicità e la facilità di comprensione delle regole lo rende un gioco praticamente adatto a tutti, con i più piccoli che cominceranno a fantasticare sulle illustrazioni del tabellone, mentre i più grandicelli si sfideranno in una gara competitiva facendo finta di nulla, tipico dei gatti. Il sistema di punteggio è chiaro, ma manca una tabella riassuntiva per le abilità (comunque molto intuitive e descritte nel regolamento) degli astrogatti. A tal proposito, MLEM è completamente indipendente dalla lingua, con un’iconografia chiara e che non lascia libere interpretazioni. Sotto questo punto di vista, il regolamento non presenta errori particolari, tranne probabilmente un passaggio specifico dovuto a un’interpretazione iniziale errata. Bisogna ricordarsi che i dadi non utilizzati, in quanto non attinenti alla richiesta sullo spazio del razzo, non vengono persi, ma riutilizzati successivamente per il completamento della Spedizione Cosmica.
Essendo delle agenzie spaziali in competizione, l’interazione tra i giocatori si limita solo alla maggioranza dei propri gatti sui pianeti o a precludere uno spazio su un satellite. Tuttavia ci sono anche dei modi più “subdoli” per mettere in difficoltà gli avversari, come l’eliminazione di un dado dalla riserva dei disponibili. In questo modo si andrà a penalizzare il Comandante di turno che non potrà fare altro che vedere il proprio razzo andare in avaria o ringraziare Santa Gertrude di Nivelles per aver fatto avanzare l’astronave, sfoggiando un ghigno felino. Mugugni e artigliate messe in conto, MLEM riserverà colpi bassi e rimonte all’ultimo lancio di dadi.
Non siamo soli nell’Universo, ci sono anche i gatti
Nonostante la versione base possa offrire decine di partite sempre differenti, aventi un solo scopo, nella scatola sono presenti anche tre moduli aggiuntivi per aumentare la longevità. Ovviamente è preferibile inserirle gradualmente una volta compresi tutti i meccanismi ed effettuato un rodaggio generale. Tali varianti aggiungono delle regole e punteggi ulteriori, oltre all’introduzione di nuove meccaniche. L’utilizzo dell’UFO farà guadagnare punti a chi dovesse incontrarlo nel viaggio e l’impiego dei dadi viene modificato, utilizzando delle specifiche tessere. L’introduzione delle Esplorazioni consente di ricevere dei bonus lungo il cammino, come il recupero dei dadi o l’impiego dei wormhole per muoversi più velocemente. Infine le Missioni Segrete forniranno degli obiettivi aggiuntivi con ricompense a seconda dei requisiti richiesti.
Dal punto di vista estetico e artistico, i disegni realizzati da Joanna Rzepecka sono molto colorati e donano a MLEM un’ambientazione fumettosa e leggera, così come le plance dei giocatori illustrano le varie caratterizzazioni fisiognomiche dei felini tecnologici. Esteticamente il gioco presenta materiali gradevoli al tatto, con dadi robusti personalizzati e componenti in cartoncino spesso che non si deteriorano durante le numerose partite. La scelta di optare per un tappetino in tessuto, piuttosto che di un tabellone standard, lo rende ancora più gradevole alla vista, capace di far soffermare lo sguardo attraverso la coltre nebulosa dei pianeti, ricchi di dettagli. Osservare un’ampolla piena di pesci o un pianeta gomitolo è probabilmente la forma più tenera per immergersi in quell’atmosfera, nonostante il tema risulti scanzonato.
L’ergonomia è abbastanza contenuta, con la mappa cosmica sviluppata in modo verticale e le plance dei giocatori che forniscono lo spazio necessario al posizionamento dei propri astrogatti. In verità, queste sarebbero anche superflue, ma osservare la pucciosità dei gatti astronauti non ha prezzo (specie quello con la cicatrice, ndr). Anche nella configurazione massima dei giocatori, non occupa moltissimo spazio al tavolo e la scalabilità non ne risente. Giocare in numero esiguo o in cinque comandanti, MLEM offre la stessa esperienza, senza causare tempi morti o pesantezza nei turni di gioco. È sicuramente indirizzato a un pubblico giovane al quale piace una competizione leggera, anche fatta di piccoli colpi bassi, ma che non disdegna l’uso smodato dei dadi avente il motto di: la fortuna è cieca, ma la sfortuna ci vede benissimo. Ci sono i gatti nello spazio, what else?
Curiosità
Il termine MLEM dovrebbe essere sinonimo di delizioso, ma tramite l’onomatopea fornita dai gatti si potrebbe tranquillamente associare il titolo al modo di fare dei felini. Tuttavia vi è l’utilizzo dell’acronimo Lunar Excursion Module per identificare il modulo lunare dell’Apollo, associato al verso dei gatti, per l’appunto MLEM.
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