Due chiacchiere con PinKandy
Altro giro altra corsa! Torniamo a fare due chiacchiere con un nuovo ospite ludico e oggi lo facciamo con un’intervista e un personaggio un po’ particolare.
Sono molto felice di aver avuto modo di parlare di giochi e non solo con Alessia in arte PinKandy una ragazza che ha deciso di condividere la sua passione per i giochi da tavolo unendo ingredienti come erotismo, sessualità e meeple.
Il suo canale principale, dove tratta argomenti inerenti la sessualità esplicita, conta su youtube quasi 100.000 iscritti e da qualche tempo ha deciso di lanciare il nuovo canale Kandy sul tavolo. Spigliata, diretta e senza peli sulla lingua Alessia sa chiaramente cosa vuole e come farlo. Utilizzando un registro ironico ci accompagna in brevi tutorial e impressioni sui suoi giochi preferiti non disdegnando doppia sensi, equivoci e frecciatine. Il format è chiaramente alla mercé di critiche e pregiudizi ma in barba a tutto e tutti Kandy sembra avere la tranquillità e la serenità giuste per poter proseguire su questo sentiero non privo di difficoltà.
Vi auguro una buona lettura nella speranza possa essere utile a vedere oltre il limite che il nostro pregiudizio disegna per noi.
Intervista a Pinkandy
E: Kandy Pink, benvenuta sulle pagine virtuali di BoardGameItalia. Ti andrebbe di presentare te e le tue attività a tutti quelli che non ti conoscono?
PK: Ciao Ragazzi, certo! Intanto grazie per avermi dato questa opportunità, mi chiamo Alessia (in arte Pinkandy), creo contenuti per adulti e solo recentemente ho deciso di condividere su Youtube anche la mia grande passione per i giochi da tavolo! Era una cosa che avevo dentro da molto tempo e ho deciso di tirarla fuori.
E: Ho deciso d’intervistarti dopo aver visto i tanti commenti al tuo tutorial di “fallout shelter” su un noto gruppo Facebook dedicato ai gdt. Ho visto alcuni dei tuoi lavori e ti chiedo: secondo te è possibile che ancora oggi il sesso e l’erotismo tocchino la suscettibilità delle persone al punto di giudicare un contenuto ironico come il tuo?
PK: Certo che è possibile ed è giusto che sia così. La sessualità è qualcosa di intimo; come le emorroidi, ma questo non impedisce ai medici di parlarne e ai comici di farci le battute! E’ sul rispetto del prossimo che bisogna fare ancora una lunga strada, finché dire sei una tro*a solo perché parli di sesso verrà percepito da alcuni come libera espressione democratica di un pensiero luminoso non verrà fatto un passo su un mattone.
E: Come è nata la tua idea di dedicare alla tua passione di giocatrice un canale Youtube che in qualche modo ricalcasse le orme del suo fratello maggiore con il quale hai raggiunto quasi 100 mila iscritti?
PK: Anziché farmi set fotografici davanti alle Lamborghini noleggiate in 10 o nei BnB di Dubai, come molte nel mio settore, ho preferito continuare ad investire sulle mie passioni. Così mi sono trovata con una collezione di 300 giochi da tavolo e con un bisogno incontenibile di dedicare parte della mia attività social anche a questo interesse.
E: Il sesso, se vogliamo, è un gioco da tavolo 1vs1. Forte interazione diretta, tattico con quel pizzico di strategia che non guasta e con un ottima scalabilità anche in 3. Notevoli le declinazioni in solitario in cui affrontare sé stessi su un piano ludico-filosofico è sicuramente una prova alla quale tutti prima o poi si sottopongono. Secondo te perché la sessualità è tabù?
PK: Con questa domanda hai dato la definizione di sesso più esatta che abbia mail letto, non è che ti vuoi buttare nel settore? La sessualità è un tabù perché i tabù rendono alcuni aspetti della nostra vita facile. Ci aiutano a non farci domande e i dogmi che ne conseguono ci impongono di non darci risposte. Avere tabù è male? No. Obbligare gli altri ad averne assolutamente sì.
E: Da consumatore di porno e saggio intervistatore ho fatto un giro sul tuo canale Youtube dove, se vogliamo, sciorini sapere e curiosità rispondendo sia agli utenti curiosi (guasconi) che ai morbosi. Quanto tempo hai impiegato a fare “tua” questa veste virtuale?
PK: Sono troppo pigra per le vesti e i personaggi. Non credo nella favola del “si è creato un personaggio” per giustificare un contenuto, anche i miei. Sono così perché ho scelto di essere così, perché mi piace parlare di sesso e trovo che ogni aspetto della nostra vita in qualche modo sia contaminato da esso. Non sento la necessità di vestirmi o nascondermi dietro una maschera.
E: Nella vita molti di noi sembrano avere bisogno di qualcuno che vesta i panni del nemico. Tu, dai commenti, sembri spesso essere il “nemico” di molti. Come ti fa sentire questo?
PK: Sentire il bisogno di vivere la vita degli altri è abbastanza squallido, specialmente quando questi altri sono persone che non tolgono nulla alla tua vita. Se si sentono miei nemici buon per loro, stanotte dormirò lo stesso
E: Porno, erotismo e giochi da tavolo sembrano essere mondi lontani eppure portano con sé un enorme fardello: la “vergogna” nel dire che se usufruisce. Spesso leggo di giocatori quasi intimiditi nel dover affermare “mi piacciono i giochi da tavolo”. Questo mi fa pensare alle innumerevoli vie che il nostro cervello intraprende: come si superano i luoghi comuni e le paure?
PK: La prendo larga: finché mi sono occupata solo di contenuti per adulti gli haters mi dicevano che non sarei stata in grado d’intraprendere nessun progetto. Ora ho due canali e mi si urla di tornarmene nel mio orto fatto di patate e piselli.
Quando si vuole giudicare male qualcuno lo si farà indipendentemente da qualsiasi cosa. Non esiste una ricetta che permetta a tutti di uscire dalla gabbia della paura, dei giudizi e dei pregiudizi, però è importante intraprendere un percorso per farlo altrimenti rischiamo di trasformare i nostri interessi in un bunker dove ci rifugiamo per sfuggire dalle paure e questo rischia di amplificare il problema anziché risolverlo.
E: Il tono canzonatorio, l’accento toscano che fa sempre simpatia e una spiccata disinibizione davanti la telecamera sono sicuramente 3 fattori che ti aiutano in questa tua carriera. Quali sono i tuoi progetti futuri e dove credi di dover migliorare?
PK: Cerco di migliorarmi ogni volta che realizzo qualche cosa che sia esso pubblico o nella mia sfera privata. Non sono una perfezionista ma do molta importanza alla creatività. Vedo molti contenuti simili sui social e provo a non seguire i trend anche se a volte ci cado anche io. Provo sempre però ad offrire qualcosa di differente in ogni ambito in cui lavoro.
E: Quanta sincerità e quanta frustrazione percepisci dietro i commenti offensivi che ricevi? Ti stupiscono gli attacchi da parte di rappresentanti del tuo stesso sesso?
PK: I commenti di odio sono sinceri, credo veramente che per alcune persone dovrei semplicemente sparire, vaporizzarmi. Non sentirebbero la mia mancanza e passerebbero al bersaglio successivo in maniera seriale e criminale quali sono.
Derubricare a “sono solo leoni da tastiera” o “lasciali perdere” è come girarsi dall’altra parte quando si vede qualcuno compiere cose brutte nella vita pubblica.
Non mi interessa cosa pensano loro di loro stessi, sono prepotenti e malvagi; nel mondo reale persone del genere vengono definite criminali… non trovo un sinonimo digitale per definirle.
E: Il gioco da tavolo che hai sempre voluto intavolare ma che per un motivo o per un altro non sei ancora riuscita a giocare?
PK: Twilight Imperium! Non ho il coraggio di comprarlo perché ho paura di non giocarlo ma la mega scatola e il contenuto sono molto pornografici!
E: Un content creator, tuo collega, che intavoleresti volentieri?
PK: Cosa intendi per intavolare? (ride ndr)
Se intendi per giocarci assieme beh, ne seguo veramente troppi. Diciamo che sono attratta dalle cose originali quindi metterei in cima alla lista:
Mosè de La Maschera Riposta che così mi insegna il nome di tutti i fiumi da cui prendono l’acqua per innaffiare le piante che vengono macerate per produrre la carta con cui fanno le scatole dei giochi. Il BG di Montagna per farmi cantare la sigla del canale, lo Chef Ludico perché così cucina lui (in cucina sono una tragedia).
Se invece intendevi altro beh, un’idea l’avrei e alla prossima intervista potrei svelarvelo.
E: Dopo aver fatto l’amore…un gdt: consigliaci un gioco che sostituisca il cliché della sigaretta.
PK: A seconda della situazione tocca fare un party game!
E: German Vs America, puritani vs disinibiti. Il mondo ha bisogno di categorie dove incanalare il proprio risentimento o la propria rabbia. Dire la propria è spesso sinonimo di sterile lotta verbale. Fare l’amore è da sempre il motto mai ascoltato del modo: vuoi fare un augurio ai nostri lettori? Magari alla tua maniera?
PK: In mancanza di una #fotopiedini posso lasciarvi con uno dei detti di mia nonna: “Se sei stanco e un po’ frustrato, vai di mano che è già passato!”
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