P per Pizza – Un trancio di divertimento
P per Pizza è un gioco di associazioni in velocità edito in Italia da Asmodee per 2-4 giocatori di età 8+ per un tempo massimo a partita di 20’. Intavolato, occupa pochissimo spazio.
Come si presenta:
P per Pizza ha una fantastica scatola triangolare, molto contenuta, abbastanza resistente, a forma di trancio di pizza, dentro la quale troviamo: il regolamento, brevissimo, super lineare e chiaro; 100 carte triangolari, che sono double face: da un lato, in corrispondenza di ogni lato troviamo una categoria, definita tramite una frase su sfondo colorato (verde, giallo o rosso) che ne identifica anche la difficoltà. Sull’altra faccia, sempre in corrispondenza dei bordi, troviamo una lettera diversa per ciascun lato. Bonus: troveremo dei simpatici stickers sul tema che hanno conquistato mio figlio più piccolo che con le cose da appiccicare ci va a nozze!
Il materiale è buono, le carte sembrano abbastanza resistenti (ma sarà impossibile non piegarle un po’ con l’uso), la grafica è pulita e molto chiara!
Dettaglio del gioco:
Il gioco si spiega in un secondo e si intavola anche in meno tempo!
Prendiamo le carte triangolari (il regolamento dice di prenderne 40 per volta, noi le mettiamo subito tutte) e le posizioniamo al centro del tavolo ben visibili a tutti i giocatori, mettendole dal lato delle categorie. Siamo pronti per iniziare il gioco!
Quando tutti sono pronti si girano le prime tre carte mettendole in corrispondenza di ogni lato così da avere per ogni categoria una lettera associata.
I giocatori potranno scegliere una parola che fa riferimento alla categoria scelta che inizi con la lettera associata; Il primo che nomina una parola di una certa categoria potrà prendere la carta e si svelerà una nuova lettera girando la carta delle categorie appena utilizzate; perciò ad ogni round non solo avremo una nuova lettera ma anche 3 nuove categorie. Naturalmente i criteri con cui andremo a prendere e quindi posizionare le nostre carte sono legati al colore della categoria scelta. Lo scopo del gioco è riuscire a prendere 9 carte per formare un trancio gigante di pizza che abbia 5 carte alla base, 3 carte nel mezzo ed una carta in cima; le carte di categoria verde potranno esser posizionate solo alla base, le gialle possono essere utilizzate per la base e lo strato mezzano, le rosse sono le uniche che possono esser utilizzate per tutti e tre i livelli; non si può posizionare una carta se sotto non c’è nessuna carta, perciò potrebbe accadere che si risponda ad una categoria senza però poter prendere la carta.
Considerazioni:
P per pizza è un gioco velocissimo, che è perfetto se si cerca un gioco family da portare alle feste o in tutte quelle situazioni in cui serve intrattenere i figli con gli amichetti.
Ho apprezzato moltissimo il fatto che ci siano tre diversi gradi di difficoltà e che non ci si possa esimere dal rispondere ad almeno una domanda di difficoltà alta. Il gioco potrebbe sembrare semplice ma associare le parole è più complicato se si vogliono battere gli avversari sul tempo e ci si fa prendere dalla frenesia.
P per pizza non è caciarone come altri giochi di velocità, perché a parte la chiamata delle parole, il momento intermedio in cui dovremo leggere le categorie e le lettere associate ci concederà almeno un secondo di silenzio in cui tutti avranno bisogno di riconnettersi.
Sicuramente è un gioco senza grosse pretese, ma che, giocato con il gruppo giusto, può regalare molto divertimento; la velocità di spiegazione e di esecuzione lo rende ottimo anche per chi non gioca con frequenza o troppo entusiasmo.
La scatola super piccola lo rende portabilissimo fuori casa.
Ho due figli di 9 e 11 anni e devo dire che dal punto di vista della ricchezza di lessico, la differenza di età si sente tantissimo; il più piccolo è evidentemente svantaggiato rispetto al grande che associa molto più velocemente i concetti alle iniziali; perciò il mio consiglio è di cercare di bilanciare un poco le età dei giocatori che si scontrano.
Da genitore trovo che P per pizza sia un ottimo ausilio per stimolare i figli sul piano lessicale: un tempo avrei utilizzato scarabeo per fare la stessa cosa, ma trovo che p per pizza sia un passetto in più perché dobbiamo andare a ragionare sulle categorie.
Avrei detto che p per pizza è un gran bel party game ma il fatto che si fermi a 4 giocatori lo esclude matematicamente dalla categoria, anche se il feeling che restituisce è quello!
Ci è capitato di far giocare vari nipoti insieme, superando il numero di giocatori, abbiamo risolto giocando in squadre (anche per aiutare i nipoti olandesi che parlano in Italiano ma dovrebbero essere svantaggiati in un gioco del genere…ho usato il “dovrebbero”, perché in effetti hanno poi vinto…)
La scatola cattura l’attenzione, in un gioco veramente semplice ma intelligente. Si potrà vivere una situazione in cui tutti i giocatori diranno una parola diversa associata a categorie diverse, per cui in un round potremmo togliere anche tutte e tre le lettere dal tavolo, come trovarci di fronte ad una situazione in cui nessuno riesce ad associare nessuna lettera: il regolamento prevede in questo caso che si scelga, di comune accordo, di cambiare la carta delle categorie e far ripartire il gioco. Infine l’unica vera certezza che avremo sul gioco sarà la mancanza di paralisi di analisi!
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Laureata in Architettura, condivido la passione per il gioco da tavolo con mio marito ed i miei figli.
Ho preso in prestito il nome da un personaggio, che mi è molto simpatico ,della saga di Abarat.