Monastero – Recensione
“La mia immaginazione è un monastero e io sono un costruttore…”
Sì, lo so, Keats la pensava diversamente, tuttavia a chi non piacerebbe essere ricordato come uno dei migliori architetti del XIV Secolo? Ecco, proprio in codesto periodo storico, il Re Giovanni d’Aviz dopo la vittoria nella battaglia di Aljubarrota, in segno di riconoscenza divina, ordinò la costruzione di un monastero particolare, avente lo stile gotico portoghese. Seguendo proprio questa linea temporale, il duo Costa&Rôla propone, nel panorama moderno dei giochi da tavolo, una sfida nel completare la realizzazione dell’abbazia seguendo determinati approcci. Ripercorrendo le orme degli architetti portoghesi nasce così l’idea di Monastero, gioco a stampo competitivo da due a quattro giocatori, edito da Pythagoras e localizzato in italiano da GiochiX.
Titolo: Monastero
Anno: 2022
Autori: Costa&Rôla
Illustratori: Chema Román, Pedro Soto
Editore: Pythagoras
Editore italiano: GiochiX
Genere: Competitivo, piazzamento dadi, gestione risorse
Numero Giocatori: 2 – 4
Durata: 60 minuti
Età: 14+
Longevità: Media
Rigiocabilità: Buona
Livello di apprendimento: Basso
Dipendenza dalla lingua: Indipendente
La costruzione del convento di Santa Maria da Vitória impiegò circa due secoli di impegno da parte degli architetti e proprio considerando questo arco temporale, Monastero offre la possibilità ai giocatori di cimentarsi nell’edificazione in round prestabiliti che decreteranno il vincitore. Ponderare le scelte da effettuare consentirà una buona base di partenza su cui poggiare le fondamenta del cenobio, riuscendo prima di tutti a completare l’opera con maggiori risultati. Chi sarà eletto progettista supremo?
All’interno dell’eremo
La scatola di Monastero è di dimensioni generose, capace di contenere tutti i componenti di gioco senza particolari problemi. Vi è già predisposto un organizer interno che può alloggiare il materiale in base al suo utilizzo. Il contenuto sarà quindi suddiviso in:
1 Regolamento in italiano – 1 Tabellone – 1 Indicatore Round – 40 Tessere di costruzione – 24 Tessere Villaggio – 14 Tessere Vetrata – 21 Tessere Lavorazione – 6 Tessere Re – 15 Segnalini Legno – 15 Segnalini Pietra – 12 Segnalini Architrave – 12 Segnalini Colonna – 8 Dadi grandi – 12 Dadi piccoli – 16 Segnalini Giocatore – 4 Tessere punteggio
Su questa pietra edificherò il mio Monastero
Monastero parte dal presupposto che durante cinque round la partita decreterà l’architetto più bravo. La costruzione avverrà attraverso una serie di azioni che i giocatori, a turno, selezioneranno in base alla forza dei propri lavoratori, aggiungendo risorse al proprio magazzino, edificando strutture che faciliteranno il compito e ornando l’abbazia con gli ultimi ritocchi, facendo attenzione a utilizzare ottimamente la gru per non avvantaggiare troppo gli avversari.
Una volta disposto il tabellone al centro del tavolo, i componenti distribuiti a ciascun giocatore faranno riferimento soltanto a due dadi piccoli e uno grande, il cosiddetto Dado Maestro. Successivamente si procede a completare la situazione iniziale come descritto sul regolamento, modificando la configurazione a seconda del numero di giocatori. A questo punto non resta che capire la composizione del round, suddiviso nelle seguenti fasi:
- Spostare l’indicatore del round: il segnalino viene spostato versa destra a indicare la sequenza in corso, attivando i corrispondenti modificatori o bonus;
- Lancio dei dadi: simultaneamente tutti i giocatori lanciano i dadi in proprio possesso e senza modificarne il valore li ripongono dinanzi la propria area di gioco;
- Scelta del Re: tenendo presente l’ordine indicato sul tracciato del Lavoro, ogni giocatore raccoglie una tessera Re che decreterà l’ordine effettivo per il round in corso;
- Rifornire le aree di lavoro: il Villaggio, la Cava, il Sito di Costruzione e la Finestra vengono riforniti con le tessere e/o materiali corrispondenti che saranno a disposizione di tutti in maniera limitata solo per il round in corso;
- Piazzamento lavoratori: seguendo in maniera crescente il valore delle tessere Re, gli architetti posizioneranno un loro dado in una delle cinque aree del tabellone, fino a quando tutti non hanno terminato i rispettivi dadi;
- Svolgere le azioni: per ciascuna delle aree di lavoro, vengono risolte le azioni partendo dal primo dado a sinistra e procedendo di conseguenza verso la fine del tracciato piazzamento, attivando in questo modo l’azione corrispondente in base al valore del dado utilizzato;
- Costruzione del monastero: seguendo l’ordine indicato dalla gru, ciascun giocatore può costruire una parte del convento pagando le risorse necessarie, ottenendo i rispettivi punti vittoria;
- Fine del round: le tessere Re e i materiali vengono restituiti nella riserva comune, mentre le strutture del Villaggio vengono scartate per far posto alle nuove del prossimo round.
La partita andrà avanti fino alla fine del quinto round, giungendo alla conclusione per il calcolo del punteggio finale.
La dura vita di un architetto
Ora che sappiamo la struttura del gioco, possiamo addentrarci più nello specifico per comprendere appieno il funzionamento del round. La meccanica principale di Monastero è appunto il piazzamento dadi sulle cinque aree presenti sul tabellone. Bisogna però prima approfondire questo dettaglio. Partendo dall’ordine di turno, ogni giocatore piazza un proprio dado, che rappresenta il lavoratore, nell’area dell’azione. Esistono due tipologie di dadi rappresentate dalla dimensione. Ogni qualvolta un giocatore piazza un proprio dado nell’area di azione, scalza quello avversario (o anche il proprio) sulla base del valore (rappresentato dai pallini stampati sui dadi) riportato dal dado stesso. Quest’ultimo si posizionerà prima di qualsiasi dado avente un valore superiore, altrimenti verrà collocato successivamente. Sostanzialmente vi sarà un ordine crescente per ogni tracciato azione. La stessa regola vale anche per il Dado Maestro, con una sola eccezione: viene comunque posizionato prima di qualsiasi dado piccolo avente lo stesso valore o superiore.
Una volta compresa questa meccanica, la fase di piazzamento continua fino a quando tutti i partecipanti avranno esaurito i dadi a disposizione. Le aree di interazione forniranno differenti risorse necessarie alla costruzione del monastero. Nello specifico saranno caratterizzate da:
- Foresta: sarà possibile ottenere legna in base al valore specificato dal dado, tenendo presente anche il livello di conversione presente sul tracciato (singolo o doppio); in aggiunta si potrà avanzare sul tracciato del Cibo per ogni due pallini visibili sul dado. Ne consegue che si possono combinare le due azioni;
- Villaggio: il giocatore avrà la facoltà di scegliere una delle quattro tessere struttura e pagandone i relativi costi in materiale (oltre al valore dei pallini del dado) deciderà uno spazio libero dell’area dove costruirla, tenendo in considerazione che non potrà utilizzare la riga associata superiore al proprio segnalino sul tracciato cibo. Come risultato, tutti i bonus verranno reclamati immediatamente;
- Cava: sempre partendo da sinistra verso destra, il proprietario del dado avrà a disposizione tre opzioni per rimpinguare la propria riserva di materiali. Al costo di pallini, saranno disponibili: Pietra (in quantità illimitata), Architravi e Colonne (in quantità limitata, fino a esaurimento scorte per il round in corso);
- Sito di costruzione: ogni dado reclamato darà diritto ad un avanzamento sul tracciato della gru. In aggiunta, il giocatore reclamerà la tessera lavorazione corrispondente (che servirà per il punteggio finale);
- Finestra: il giocatori potranno accaparrarsi segnalini Vetrata (serviranno anch’essi per il punteggio finale) spendendo i pallini necessari per l’acquisto.
Costruire meglio, costruite tutti!
Una volta terminata la fase dedicata alle azioni, è giunto il momento di mettere a frutto la propria strategia e capire se sarà possibile terminare il monastero, costruendone le parti necessarie. Inizierà il giocatore che avrà il proprio segnalino più arretrato sul tracciato della gru e sceglierà una delle quattro tessere Costruzione ancora disponibili. Spendendo le risorse necessarie vi sarà il modo per accaparrare i punti vittoria e spostare la relativa tessera sul sito in realizzazione. Chi non sarà in grado di completare interamente il tassello, non si aggiudicherà i punti indicati ma solo una parte sulla base di quanti materiali utilizzati. A prescindere da chi avesse costruito, a fine round le tessere saranno comunque integrate nel rifacimento dell’abbazia.
Ovviamente vi è un rovescio della medaglia. Per poter inserire un pezzo architettonico, oltre ad avere i meriali giusti, bisognerà tenere conto del livello sul tracciato della gru. Di conseguenza bisognerà arretrare di tanti passi come indicato sulla stessa tessera, pena l’impossibilità a erigere l’opera. Al termine del quinto round, inevitabilmente il monastero sarà completamente edificato, innescando immediatamente il termine della partita e calcolando i punti restanti attraverso la collezione delle tessere precedentemente recuperate (Vetrate e Lavorazione) e quanto ricavato dal proprio segnalino sul tracciato del Lavoro. Semplicemente chi ottiene il risultato migliore è decretato il migliore architetto (come annesse condizioni in caso di parità).
Facilità di utilizzo
Monastero incarna un concetto ben preciso: timore iniziale, ma semplicità nell’apprendimento. A prima vista sembrerebbe un gioco complesso da padroneggiare e con tante regole da tenere a mente. In verità dopo il primo round, tutto si incastra quasi alla perfezione, lasciando ben pochi tempi morti e paralisi in virtù di un dinamismo che raramente sfocia oltre l’ora di gioco. I dadi potrebbero fuorviare i partecipanti circa un’alea e una casualità che ben poco si addice in un prodotto come Monastero, ma vi sono alcune meccaniche che consentono un controllo ben preciso delle azioni. In tutte le situazioni, se non si riesce a spendere l’intero valore del dado, ciò che ne resta fa avanzare il segnalino sul tracciato del Lavoro. Al contrario, se fosse necessario un valore aggiuntivo, basterà indietreggiare sullo stesso tracciato per aumentare il numero dei pallini (il dado comunque non viene alterato). In questo modo si attiva un doppio binario inversamente proporzionale. A fine partita, recuperando pallini si potrebbero fare più punti, mentre sarebbe al contrario usufruendo del tracciato Lavoro per aumentare i valori dei dadi (che comunque non può eccedere il numero sei). Tutto si basa sull’adattamento di ciò che svolgono anche gli avversari.
Dal punto di vista estetico, Monastero si presenta in grande forma. I materiali in legno sono minimali, ma funzionali e al tatto risultano molto gradevoli. Anche le tessere in cartoncino appaiono robuste e dopo tante partite non presentano segni di logoramento. Il tabellone è estremamente funzionale. Tutte le informazioni di cui si ha bisogno sono facilmente intuibili e lasciano ben pochi dubbi. Tenendo presente che il gioco è totalmente indipendente dalla lingua, le icone risultano chiare anche senza l’ausilio di tabelle riepilogative. Inoltre il regolamento risulta ben strutturato, facilitando la comprensione di alcuni concetti importanti, come la manipolazione del risultato dei dadi o il funzionamento dei vari tracciati. Tematicamente le meccaniche ben si amalgamano tra di loro. Sostanzialmente si tratta sempre di un piazzamento lavoratori (dadi) al fine di percepire le risorse necessarie al raggiungimento di uno scopo. A tal proposito anche la quantità di risorse limitate, messe a disposizione all’inizio di ogni round, contribuisce a una strategia ben precisa: puntare a effettuare per primi l’azione e utilizzare il tracciato del Lavoro, oppure puntare su risorse illimitate per poi dedicarsi alla collezione di tessere.
L’idea di poter effettuare tutto e subito è forte, ma nella realtà dei fatti è complicato. Bisognerà concentrarsi su singoli passaggi in modo da ottimizzare le azioni e acquisire punti vittoria anche senza puntare sulla costruzione del monastero. Nonostante un piccolo aiuto per cambiare i valori dei dadi, man mano che i round si susseguono, ci saranno delle modifiche e/o cambiamenti ai nostri lavoratori. Durante la partita sarà possibile aumentare il numero dei nostri dadi piccoli e grandi, così come l’avanzare su tracciati a scelta, nonché una spinta non indifferente verso le azioni più redditizie.
La scalabilità funziona abbastanza bene; in tutte le configurazioni provate, il gioco non risente di particolari criticità, con le risorse nella Cava che sono correlate al numero di giocatori e alcuni spazi sui tracciati interdetti per mancanza di avversari (si userà anche un dado neutro per simulare un altro giocatore). Ovviamente in quattro sfidanti tutto risulta più stretto e accaparrarsi colonne o architravi sarà una vera battaglia. L’interazione in questo caso è proprio sul sottrarre materiali, edifici o tessere per poter fare più punti e lasciarne meno ai rivali, oppure costringerli a spendere più pallini.
Il vero tallone d’Achille di Monastero è la variabilità. Nonostante nella scatola siano presenti due set di tessere costruzione, aventi differenti materiali di utilizzo, non è sufficiente a modificare sostanzialmente l’esperienza dopo qualche partita. Sicuramente l’escamotage è anche quello di miscelare le tessere dei due set, ma il problema non viene risolto completamente. Ne consegue che dopo una manciata di partite si ha la netta sensazione di ripetitività. Nonostante questo, Monastero resta comunque un titolo solido e adatto a ogni tipologia di giocatore, avente un tema centrale contestualizzato e ben realizzato a livello di design artistico. Anche i neofiti potrebbero trovare abbastanza stimolante l’esperienza visto che le regole si imparano molto in fretta e sono di facile comprensione.
Curiosità
L’etimologia del nome Monastero deriva dall’antico termine galiziano Moesteiro. Nel 1983, Mosteiro da Batalha (o convento di Santa Maria da Vitória) è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
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