Café: profumo di astratto espresso

Noi italiani siamo un popolo di grandi degustatori di caffè. In tazza, al vetro, macchiato, schiumato, freddo, deca, macchiato, corretto ecc. Siamo l’incubo dei baristi, diciamoci la verità. Ognuno di noi almeno una volta nella vita, nel sentire tutta quella gamma di ordinazioni scorrere negli occhi del pover’uomo, intento a smanettare tra bricchi, manicotti e tazzine, ci siamo sentiti persi. Quasi in colpa nell’immaginare il nostro caffè schiumato tiepido…

“Buongiorno, ha già ordinato?”

“… solo…solo un espresso,grazie.”

Desidera? 

Café è un gioco astratto della Pythagoras distribuito in Italia dalla Djama Games. Autori di questo piccolo gioiello sono Rôla & Costa, illustrazioni di Marina Costa e sviluppo di David M Santos- Mendes.

Uno di quegli acquisti fatti in una noiosa mattinata di pioggia, a zonzo per le vie del centro con un solo pensiero: non devo spendere soldi! 

Il gioco in pil… chicchi. 

Da 2 a 4 giocatori saremo alle prese con l’intera filiera produttiva del nostro amato caffè. Lo faremo grazie a una meccanica di selezione azioni, gestione carte e pick up and delivery.

Il caffè portoghese, qui rappresentato in 4 ottime qualità, cubi rossi, gialli, verdi e marroni (dovrebbero essere caffè provenienti da Brasile, Angola, Timor e Saò Tomé ma non chiedetemi quale è chi!), sarà al centro di quella che vuole essere la rappresentazione storica della Belle Époque portoghese di inizio ‘900. Gestiremo aziende intente a coltivare, essiccare, tostare e consegnare il nostro prezioso prodotto.

Ovviamente questo preambolo sparirà nel momento in cui vedrete apparecchiato il gioco. Ma l’ambientazione in un astratto, si sa, non è cosa poi così importante.

Un sorso di gioco

Ogni giocatore riceve la sua carta/plancia sviluppo di partenza, sulla quale troverà il nome dell’azienda, il tracciato che ci indicherà il numero di azioni possibili e il nostro magazzino. Un cubetto di ogni colore, da porre in magazzino e una delle quattro carte di partenza. Le carte saranno il fulcro del gioco. Su di esse troveremo rappresentate le quattro azioni possibili:

  1. Coltivazione (A)
  2. Essiccazione (B)
  3. Tostatura (C)
  4. Consegna (D)

Da ora in poi parleremo di queste azioni citando le lettere che ho indicato accanto. Oltre al disegno che le rappresenta troverete queste e sarà di loro che avrete bisogno. Fatto questo si compone il mazzo di pesca delle carte sviluppo a seconda del numero di giocatori e si da il segnalino Maestro al primo giocatore.

All’inizio di ogni turno, questo, dovrà disporre sul tavolo tre carte sviluppo prese dalla pila e, partendo dal giocatore alla sua sinistra, ogni giocatore dovrà scegliere una carta da piazzare davanti a sé. Ogni pescata il Maestro refilla quindi avrete sempre tre carte disponibili tra cui scegliere. Questa fase è la più importante ed è qui che si creano le basi per la vittoria.

Posizionamento carte sviluppo

Tanto bellina quanto fondamentale la prima fase di gioco. Dovremo infatti posizionare la nuova carta sviluppo acquistata posizionandola sopra le precedenti (al primo round sopra la carta di partenza) andando a coprire da minimo due a massimo quattro dei loro spazi. Su questi spazi è possibile trovare le seguenti opzioni:

  1. Tazzine da caffè
  2. Azioni dalla A alla D
  3. Navi
  4. Spazi vuoti
  5. Bar

Andiamo con ordine. Ogni spazio visibile sul vostro plateau darà modo alla casella di essere azionata. Coprirla significa dunque rinunciarvici. Ecco che il puzzle che andrete a creare sarà il vostro vero e proprio piano di gioco. Ogni tazzina visibile fornirà un punto azione che potrete spendere per eseguire una delle quattro azioni disponibili. Prendere una carta con una tazzina vi costerà un cubo dal vostro magazzino, a meno che non abbiate due navi visibili. In quel caso l’acquisto della carta è gratuito. Ogni azione dalla A alla D sarà un’azione che potrete fisicamente effettuare. Quindi il numero di tazzine visibili è direttamente collegato. Lo spazio vuoto è ovviamente la scelta migliore quando si vuole coprire una carta sviluppo piuttosto che un’altra mentre i bar saranno i punti di consegna del vostro caffè e fonte primaria di punti vittoria.

Durante il vostro turno, dunque, dovrete cercare di effettuare le vostre azioni dalla A alla D (senza saltare alcun passaggio) cercando di ottimizzare il numero di azioni disponibili. Non sempre infatti i vostri avversari vi lasceranno carte sviluppo con tazzine. Ecco che qui nasce la vera carineria del gioco. Se, per esempio, voglio effettuare l’azione A (ovvero coltivare) il gioco mi consente di posizionare, al costo di 1 punto azione uno cubetto del colore specificato dal chicco disegnato sulla mia carta. Se però, grazie alla vostra abilità, riuscirete a posizionare adiacenti i simboli azione (in questo esempio per esempio riesco a mettere tre caselle A adiacenti l’una all’altra) al costo di un solo punto azione potrete posizionare un cubetto su ogni casella. Questo accade pet ogni azione. Se ho due simboli essiccazione (azione B) posso spostare due cubetti di due colori diversi sulle due caselle di destinazione spendendo un solo punto (piuttosto che due qualora queste caselle B non fossero adiacenti). Questo per ogni passaggio produttivo sino all’azione D dove andremo a posizionare fisicamente i cubetti nei bar, rispettando ovviamente le loro richieste. A tal proposito: sarà possibile consegnare anche al proprio magazzino cercando di equilibrare lo stoccaggio. Questo infatti sarà criterio di ulteriori punti vittoria in base al numero di cubetti che avremo immagazzinato. Alla fine del gioco, ovvero dopo che il mazzo di pesca carte sviluppo sarà esaurito, si passa al conteggio dei punti vittoria.

Azul, Ronaldo e… caffè. 

Café è un gioco che, devo dire, ho acquistato un po’ alla cieca. Avevo visto qualche foto qua e la sul web e quando l’ho visto alla Feltrinelli in sconto mi sono detto “al diavolo i buoni propositi, spendiamo!” Cercavo un gioco non difficile, piccolo e possibilmente da poter proporre in serate con giocatori poco avvezzi. Se anche voi volete un gioco di questo tipo café può fare sicuramente al caso vostro. È un titolo che si fa giocare piacevolmente, l’interazione è assente se non nella scelta della carta che però, per come sono state pensate le icone nel loro numero, non lascia nessuno indietro. Può dar da pensare nella fase di scelta e di posizionamento e se ci sono pensatori violenti al tavolo potreste spaccarvi le palle visto che comunque il gioco non è particolarmente adrenalinico e, a discapito del tema, non provoca insonnia. Le immagini fanno il loro ma sembrano più un tentativo di provare a dare un profumo di ambientazione a un gioco che non ha in questa caratteristica il suo forte. Diciamo che non vi sembrerà di sentire l’odore del caffè. Il rapporto qualità prezzo è buono anche se probabilmente non scontato non lo avrei preso. Giriamo sopra i 25 euro ed è una fascia di prezzo che vede molti filler o presunti tali ben più blasonati (Targi e Jaipur mi vengono in mente) vivere in quella, stessa zona economica. All’interno è presente anche un’espansione che ad onor del vero non ho provato quindi non so darvi indicazioni o giudizi. Scala bene in tutte le sue forme quindi, amanti dei giochi per due, potete stare tranquilli.

Ps. Café è il primo capitolo di un progetto ludico che ha l’obiettivo di far conoscere il Portogallo e le sue bellezze e peculiarità attraverso i giochi. Dovrebbero seguire quindi in futuro nuovi prodotti. 

Ora col, vostro permesso, andrei al bar a rovinare la giornata a qualche barista col mio caffè ristretto/macchiato/schiumato/corretto/freddo e con utopia.

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