Due chiacchiere con Shem Phillips

Ciao a tutti rigaz!
Oggi sono veramente troppo contento perché vi sto per far leggere l’intervista di uno dei miei autori di giochi preferiti. Sto parlando proprio di Mr. Shem Phillips che oltre ad essere autore delle famose trilogie Regno Occidentale e Mare del Nord è anche persona gentile e garbata. Lo ringrazio davvero di cuore per aver accettato il mio invito.
Chi di voi non ha mai giocato ad almeno uno dei suoi giochi?
Personalmente di questi apprezzo la freschezza, le meccaniche, la diversa difficoltà improntata e il sentirsi parte di una storia anche grazie alle meravigliose illustrazioni di Mihajlo Dimitrievski.
Se vi piacciono le interviste qui trovate quella con Nestore Mangone e qui la prima parte della doppia chiacchierata wargameistica con Riccardo Masini.
Trovate le domande (E) e le risposte (S) che per comodità riporteremo direttamente in italiano. Spero sia di vostro gradimento
Ciancio alle bande, ecco a voi le mie quattro chiacchiere con Shem!

E: Ciao Shem, grazie per aver accettato il mio invito e benvenuto da parte di tutto lo staff di BoardGameItalia. Cominciamo subito con una curiosità. Quando è iniziata la tua passione per i giochi da tavolo e quando hai realizzato che avresti voluto crearne uno?

S: Sono cresciuto giocando molti giochi da tavolo classici e giochi di carte con la mia famiglia. Mi sono sempre piaciuti i puzzle e la risoluzione dei problemi anche da bambino. Poco più che ventenne ho avuto l’idea di creare il mio gioco. Sono una persona creativa e mi piacciono i giochi, quindi mi è sembrato una cosa naturale da fare. È stato dopo aver progettato il mio primo gioco che ho scoperto la comunità dei giochi da tavolo dietro questo hobby.

E: Quando hai creato Raiders of the north sea, ti aspettavi tutto questo successo?

S: Affatto. Avevo già visto un successo inaspettato con il gioco precedente, Shipwrights of the North Sea. Ma per Raiders Kickstarter raddoppiare quello che ha fatto Shipwrights, e poi avere il gioco nominato per un Kennerspiel è stato molto più di quanto mi aspettassi.

E: Presto verrà pubblicato il primo capitolo della nuova trilogia “Of the South Tigris”, sei emozionato come la prima volta?

S:È un diverso tipo di eccitazione. In precedenza si trattava di essere scoperto come designer: costruire una base di fan e connettersi con le persone. Ora abbiamo migliaia di persone che aspettano il prossimo gioco. C’è più pressione da fornire, ma è gratificante vedere gli altri entusiasti dell’uscita di ogni gioco.

E: In ognuno dei tuoi giochi io trovo, in sottofondo, una storia bellissima. Sembra veramente come leggere un bellissimo libro di storia antica. In questo, le bellissime illustrazioni di Mihajlo Dimitrievski sono incredibili. Quanto lavori sull’ambientazione?

S: L’ambientazione è molto importante per me. Il brief originale per Mihajlo era semplicemente “una versione più grintosa di Asterix” – rispetto a ciò che alla fine è venuto fuori! Adoro vedere i personaggi che crea e il modo in cui ognuno aggiunge più profondità all’ambientazione.

E: Nel 2020 hai pubblicato Raiders of Scythia. Cosa ti ha spinto a ricreare un nuovo Raider of the North Sea?

S: Erano trascorsi 5 anni da quando avevo realizzato Raiders of the North Sea. Ho imparato molto sul design e lo sviluppo in quel periodo. Lavorare su Scythia è stata un’opportunità per me di rivisitare un gioco più vecchio e di affrontarlo con occhi nuovi.

E: Cosa dobbiamo aspettarci dalla nuova trilogia? Che tipo di storia vuoi raccontarci?

S: The South of Tigris si concentra principalmente sulle scoperte scientifiche avvenute a Baghdad durante il regno del califfato abbaside. Affrontiamo la navigazione e la mappatura, il Movimento di traduzione e varie invenzioni, come quelle che si trovano nel “Book of Ingenious Devices”. Meccanicamente, tutti i giochi presenteranno i dadi nei loro meccanismi principali.

E: I dadi. Fino ad oggi assenti anche loro fanno, in Wayfarers, la loro apparizione. Quando hai deciso d’introdurli? 

S: È stata una decisione che abbiamo preso durante il brainstorming per far sì che questa trilogia si distinguesse dalle altre. Il Nord si concentra molto sulla forza militare, sulle valchirie e sulla vita vichinga. L’Occidente ha virtù, corruzione, debiti e azioni. L’uso dei dadi per questa trilogia è sembrato una buona differenziazione  dalle altre due trilogie.

E: Negli updates di Wayfarers, su Kickstarter, hai dato qualche spunto per i futuri due capitoli della nuova trilogia. Che meccaniche dobbiamo aspettarci? 

S: Scholars ha un bag building con i dadi e molte interazioni interconnesse tra i giocatori. È sicuramente uno dei nostri giochi più “Euro” fino ad oggi. Inventors è ancora un work in progress, ma conterrà dadi e molto probabilmente un altro giro sul sistema di influenza che abbiamo sviluppato per Wayfarers e Scholars.

Foto da Bgg: Ilya Ushakov

E: Ci sarà una trilogia dedicata all’ultimo punto cardinale, ovvero l’ Est?

S: Sì, andremo all’est una volta che avremo finito al sud.

E: Personalmente apprezzo moltissimo sia Mari del Nord che Regno occidentale. Il livello di difficoltà però sembra salire molto nella seconda saga. Avevi in mente degli introduttivi nella trilogia norrena?

S: È più un riflesso dei tipi di giochi che mi piacciono ora, e anche per l’aggiunta di Sam Macdonald al team di progettazione. Quando progettavo il Mare del Nord, ero nuovo in questo hobby, giocando a molti giochi che la maggior parte delle persone considererebbe più leggeri, giochi gateway. Amo ancora quei giochi, ma personalmente mi oriento maggiormente verso dei giochi più difficili ora.

E: Espansioni: si o no? Ho avuto l’impressione che i giochi del Regno Occidentale avessero meno bisogno di queste mentre nel Mare del Nord sembrano piuttosto imprescindibili. Sto dicendo una follia?

S: Questa impressione è probabilmente il risultato della mia crescita come designer tra le due trilogie. Abbiamo più espansioni in Occidente di quante ne abbiamo per il Nord, ma le espansioni del Nord potrebbero sembrare più essenziali, poiché probabilmente prendono di mira aspetti dei giochi base che richiedono attenzione.

E: Grazie davvero per essere stato nostro ospite. Spero tu possa inventare nuovi punti cardinali al fine di non smettere mai con queste bellissime storie. A proposito, visto che io sono di Roma, perché non mi prometti una trilogia sui miei gloriosi antenati con i meravigliosi disegni di Mihajlo Dimitrievski? Chiedo troppo?

S: Non andremo a Roma con Mico (ha fatto qualche altra gioco con questa ambientazione), ma andremo nell’Impero Romano d’Oriente, quindi non troppo lontano dall’Italia.

Dopo questa intervista vi consigliamo anche la lettura di questo articolo.

Grazie a Shareingame per il prezioso aiuto in questa intervista!


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