Venture: La scienza sul tavolo
Oggi sono a scrivere le mie impressioni su questo piccolo card game edito dalla neo nata casa editrice BeeZarre, l’italica etichetta che ad oggi porta in dote due soli titoli. Venture è il primo e dopo il lockdown, le zone rosse, gialle, porpora, nere e indaco in questa estate da vaccinato ho finalmente potuto provare. Già, perché il gioco necessita di almeno 3 giocatori (fino a 6) e visto che a casa siamo in due me la so’ presa sempre in saccoccia!
Vincere il Nobel!
Questo il nobile intento del titolo. Ogni giocatore dovrà infatti realizzare quattro scoperte scientifiche per poterselo aggiudicare. Nemmeno a dirlo, non sarà semplice. Venture è infatti un gioco di sabotaggio dove, più che aiutare sé stessi, si dovrà rompere le p***e al prossimo. Lo si farà eccome, quindi primo punto a favore per gli amanti dell’interazione diretta!
Partite a 3, 4 e 5 giocatori.Tutte dopo una iniziale prova tecnica per capire bene se avevamo merabolizzato le quattro regole in croce. Il gioco fornisce le seguenti carte:
- Carte missione (4 cada uno)
- Carte Evento/Strumento
- Carte personaggio (1 a testa)
Dopo una iniziale mano di 5 carte si posiziona il mazzo al centro del tavolo e si comincia!
Flusso di gioco
Il turno del giocatore è diviso in 4 fasi:
- Si pesca una carta dal mazzo e la si rivela a tutti. Se su di essa è presente una lampadina accesa il giocatore attivo ne subisce l’effetto, al contrario se la lampadina è spenta potrà decidere se tenerla nella sua mano di carte, giocarla contro un avversario oppure su di sé.
- Il giocatore attivo può effettuare una combinazione di 2 oppure nessuna delle seguenti azioni: giocare una carta dalla propria mano contro un avversario o su di sé oppure (una sola volta per turno) scartare una carta che riporti lo stesso simbolo presente sulla propria carta personaggio per attivarne la sua abilità.
- Il giocatore attivo gioca una sola carta strumenti sopra l’obiettivo corrispondente.
- Il giocatore attivo pesca 2 carte e riporta la propria mano di carte a 5, scartando a proprio piacimento quelle in eccesso.
La cattiveria che non ti aspetti!
Venture è un gioco “bastardo”! Tra gli effetti delle carte ci si ritroverà spessissimo a rubarsele, scartarne di ottime e soprattutto si dovranno continuamente cambiare i piani di azione. Già perché molte carte evento, quelle con il punto esclamativo, potrannl essere giocate anche al di fuori del proprio turno di gioco! Questo porta interazione feroce al game play e ci ritroveremo spesso a doverci difendere dagli altri, specialmente quando staremo per concludere il nostro ultimo obiettivo. Questa interazioni ovviamente cresce nelle partite con più giocatori. Se infatti ne abbiamo un accenno in una partita a tre, intavolare Venture con sei partecipanti può portare veramente ad esasperare la questione. Il gioco infatti con l’aumento dei partecipanti aumenta il proprio downtime e sfortunatamente anche la sua ripetitività. Infatti, se nelle prime mani il gioco scorrera bene, con l’andare avanti e con il rimescolamento del mazzo degli scarti (avverrà spesso) il gioco tende a mostrare i suoi limiti. Azioni delle carte simili e spesso ripetitive. Questo è l’unico appunto che sento di fare a questa produzione.
Opere d’Art work.
Infatti Venture vanta una produzione e una attenzione ai materiali davvero notevole. Disegni bellissimi, un accurato lavoro di ricerca storica sotto ogni singola carta evento e/o obiettivo, infine una brillante idea e un doveroso plauso per aver portato in tavola un tema didattico. Nei giochi da tavolo a parer mio è sempre un pro, soprattutto quando questo si sposa senza prevalicare il lato ludico.
In conclusione
Venture è un gioco per chi vuole avere poche regole con cui combattere e una buona dose di cattiveria e interazione al tavolo. È di qualche giorno fa la notizia dello stesso editore di un secondo capitolo della saga Venture. Ci sarà da capire se stand alone o meno. Tra i tanti card game nel panorama ludico non fa uscire gli occhi dalle orbite ma si presenta come un ottimo gioco da fine serata, magari con vecchie amicizie di cui però, mi raccomando, non sentite più il bisogno!
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