Prime Impressioni – The Magnificent
SPECIFICHE
- Giocatori: 1 – 4
- Tempo di gioco: 60 – 90 min.
- Età: 14+
- Designer: Eilif Svensson, Kristian Amundsen Østby
- Artist: Martin Mottet
- Publisher: Aporta Games
INTRODUZIONE
Signore e signori: il circo è in città!
In questo nuovo piazzamento dadi di Svensson e Ostby, creatori di Santa Maria, giocheremo nei panni di artisti circensi: dovremo viaggiare di città in città, costruire il nostro accampamento per eseguire più spettacoli possibili e incassare soldi e fama.
The Magnificent un gioco che attendevo moltissimo visto che sono un amante del piazzamento dadi e nonostante non apprezzi la tematica circense, mi ha attratto il design dark ( forse troppo…ma ci arrivo dopo) contrapposto a quello di Santa Maria cosi cartoon e con i token punti vittoria più spaventosi che abbia mai visto…esatto, oltre ad essere brutti mi facevano un paura assurda.
Siamo di fronte ad un peso medio, oserei dire medio/basso perché le regole sono poche e chiare.
Le azioni sono solamente tre e a parte quella che ci permetterà di effettuare le performance, lievemente più macchinosa delle altre, dopo un paio di turni si padroneggeranno senza problema.
PANORAMICA E REGOLE
Il gioco si svolge in tre round in ciascuno dei quali dovremo effettuare quattro azioni.
Queste azioni saranno potenziate dai dadi che selezioneremo da una riserva comune creata ad inizio round.
Il colore del dado selezionato determinerà quali opzioni si avranno (ci saranno tre colori e un quarto colore che funge da jolly) e il numero determinerà quanto potente sarà l’azione che potremo svolgere.
Se selezioneremo un dado dello stesso colore di uno scelto in precedenza i punti si sommeranno e ci daranno un’azione ancora più potente.
La fregatura sarà che a fine round, il colore con il valore totale più alto corrisponderà a quante monete dovremo pagare per il mantenimento di dipendenti, strutture ecc.
La scelta sarà nell’avere più dadi di un solo colore per effettuare azioni più potenti ma con un mantenimento più alto o diversificare i colori per abbassarlo.
Ognuno di noi sarà anche dotato di quattro Carte Master differenti per tutti. Una volta selezionato il dado, sceglieremo una carta e lo piazzeremo nel suo spazio centrale. Potremo utilizzarla una sola volta durante quel turno.
Molte di loro ci daranno un piccolo bonus come ottenere risorse o potenzieranno il dado scelto se di quello specifico colore, inoltre ci aiuteranno a tenere traccia del numero di azioni svolte nel round.
Le azioni tra le quali scegliere sono tre e tutte molto semplici, ecco una panoramica a grandi linee:
- VIAGGIO: potremo spostare uno di tre vagoni (determinato dal colore del dado scelto) di tanti spazi quanti il potere dell’azione.
Lungo il tracciato, molti degli spazi attraversati conterranno gemme colorate che, una volta raccolte, potremo utilizzarle per potenziare il valore totale dell’azione del colore corrispondente.
Altri spazi conterranno token Tende e potremo raccoglierli se ci fermeremo su di loro con un numero esatto di spostamenti. Andranno poi posizionati negli spazi appositi sulla nostra plancia personale. Non saremo mai obbligati ad utilizzare tutti i movimenti acquisiti.
Le Tende saranno utilizzate per effettuare gli spettacoli e possedendone più di una potremo effettuare più show con una sola azione. - COSTRUIRE: potremo piazzare token accampamenti nella nostra plancia personale (il numero e la grandezza dei quali sarà determinata dalla potenza dell’azione e dal colore del dado selezionato). Sarà un piccolo mini gioco stile Tetris dove cercheremo di massimizzare gli spazi coperti sulla plancia. Specifiche tessere accampamento (colore e grandezza) ci saranno richieste come requisito per poter effettuare gli spettacoli e potremo guadagnare bonus (monete, gemme, Carte Poster, Allenatori) quando copriremo determinati spazi. Le aree coperte per intero ci daranno inoltre punti bonus a fine partita.
- PERFORMANCE: qui avremo la possibilità di effettuare gli spettacoli grazie ai quali otterremo la maggior parte dei punti vittoria ma dovremo rispettare diversi requisiti: una Carta Poster dello spettacolo scelto, un token Tenda posizionato sotto la carta e un determinato numero di tessere accampamento costruite. Il potere dell’azione ci permetterà di muovere una nostra pedina nel Tracciato Performance dove verranno determinati quanti show potremo effettuare in una sola azione.
Alla fine di ogni round le Carte Master saranno molto importanti. Ciascuna non solo possiede un bonus da utilizzare nella fase azioni ma anche un requisito che ci permetterà di ottenere tanti punti vittoria per quante volte lo avremo soddisfatto.
Visto che il gioco durerà tre round, avremo questa opportunità tre volte. A fine partita, tutte le carte rimaste ci daranno la metà dei punti vittoria.
L’ultima menzione va agli Allenatori. Sono essenzialmente lavoratori extra che potremo utilizzare come supplemento all’azione che staremo svolgendo.
Ciascun Allenatore può essere utilizzato una sola volta durante un round per recuperarlo poi in quello successivo.
Sul tabellone principale troveremo spazi azione comuni dedicati agli Allenatori ma avremo la possibilità di ottenerne fino a tre durante la partita a nostro uso esclusivo.
PARERI
Materiali: Direi buoni, token in legno, gemme in plastica che fanno sempre un bell’effetto, carte spesse e cartone solido anche se ultimamente non capisco la scelta di produrre le plance giocatore sottili come un foglio di carta A4 (vedi Underwater Cities, Cooper Island, ecc.). Capirei se si trattasse di un prototipo ma in un gioco da quasi 50€ non si può assolutamente accettare.
Grafica: all’inizio ero attratto da questa atmosfera dark, la copertina della scatola è magnifica, quel sapore di anni ’20 molto evocativo poi…la tragedia. Durante la partita è capitato spesso che non si prendesse un bonus perché invisibile alla vista, con la sua icona nera su nero. Inaccettabile.
Ambientazione: appiccicata con il nastro adesivo. Si sa che nel “reparto” German è difficile trovare un gioco ben ambientato, quindi ci siamo divertiti giocando a “Festa per Odino” mentre costruivamo accampamenti, scegliere dadi cercando di non sforare il budget ed inanellare più combo possibili con azioni esecutive alla Lacerda. Il circo? Boh.. ma odiandolo a me è andata bene.
In Conclusione, The Magnificent è “quasi” un entry level, facile da spiegare e da apprendere.
Dopo lo spiazzamento iniziale per il look total black, piano piano si riescono a percepire le icone e si scopre un gioco di ottimizzazione estrema con un totale di dodici azioni da sfruttare saggiamente. La maggioranza dei punti vittoria si otterranno con gli spettacoli, di conseguenza è consigliabile da subito procurarsi tende, carte e accampamenti necessari per eseguire sin dal primo turno almeno un’azione performance delle due permesse.
Altro aspetto da considerare è la gestione dei dadi; quelli di valore maggiore permetteranno di effettuare azioni potenti ma costeranno salati e le decisioni non saranno mai facili.
L’utilizzo degli Allenatori è forse la parte più strategica della partita. Permetteranno di potenziare a dismisura alcune azioni oppure di contravvenire alle regole del gioco permettendo di riprenderci nei casi di pessima pianificazione o mancanza di dadi giusti.
I bonus durante la partita saranno tanti quindi non si resterà mai a corto di risorse. Ci sarà sempre la sensazione di poter ripiegare su qualcos’altro, magari non utile ma si eviterà di stagnare.
I bonus di fine round saranno frutto di tanti punti vittoria. Saranno sempre chiari sotto i nostri occhi e sceglierne uno procedendo per quella strada sarà l’idea migliore.
Ora la fatidica domanda che il mio gruppo si pone dopo aver provato un titolo: sarà un gioco del quale si parlerà tra dieci anni? Probabilmente no. Non ha niente di innovativo e se devo scegliere un piazzamento dadi ne posso nominare almeno altri 10 migliori, alcuni guarda caso vecchi di dieci anni…
Noto ultimamente una bulimia ludica, titoli dei quali si fa solo una partita per la smania di provare i successivi, non ci si sofferma più su un gioco e lo si valuta solo dalla prima impressione. E’ anche vero che, se un titolo piace è come un innamoramento, lo si percepisce subito e lascia quella voglia smodata di giocarci una seconda volta, una terza, una quarta, una quinta…
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