Recensione – Origami Leggende
INTRODUZIONE
Con il termine Origami si intende l’arte di piegare la carta (ori-gami, termine derivato dal giapponese, oru piegare e kami carta). La tecnica moderna dell’origami usa pochi tipi di piegature combinate in un’infinita varietà di modi per creare modelli anche estremamente complessi; lo sa bene Christian Giove che torna con una rivisitazione del suo fortunatissimo Origami. In questa versione, non necessariamente una espansione (infatti il gioco può essere usato anche stand alone, oltre che ovviamente combinandoli insieme), aggiunge ulteriore variabilità e due novità, rappresentate dalle carte di riso e dai personaggi.
SPECIFICHE
⏳ | 15-30 minuti
👥 | 2 a 4 giocatori
👪 | 8+⠀
🖋 | Christian Giove
🎨 | Francesco Perticaroli
📆 | 2019 DvGiochi
La scatola, come la precedente, è delle più trasportabili che ci sia, ma di contro impedisce l’imbustamento delle carte stesse (e a noi questo dispiace un pochino!)
Il materiale utilizzato per queste carte è tra i migliori in circolazione, sono solide ed al tempo stesso al tatto abbiamo una sensazione di vellutato.
Le illustrazioni di Francesco Perticaroli sono bellissime e per questo motivo il gioco risulta molto attraente anche per i più piccoli.
IL GIOCO
Nel setup si consegnano tante carte ai giocatori fino ad arrivare a 10 pieghe per giocatore; si mettono 4 carte nel centro, il resto del mazzo coperto e uno spazio per gli scarti.
La partita si svolge, nè più nè meno, allo stesso modo di origami, pescando e giocando carte nelle proprie collezioni, al massimo due, con la differenza di una carta tra una fila e l’altra. Le carte forniscono:
- un effetto immediato (nel momento in cui si giocano)
- un punteggio (dato a fine partita)
- un effetto continuo (valido finchè l’origami è visibile nelle collezioni)
Fin qui nulla di nuovo quindi, ma ecco che arrivano i Personaggi a dare un tocco di freschezza al gioco. Questi sono 10, divisi in coppie, a loro volta distinti in rosso e giallo: se viene giocato uno non può esservi l’altro! Questi danno azioni aggiuntive o facoltative finchè sono in gioco e coinvolgono tutti i giocatori. Inoltre appena giocate, danno la possibilità al giocatore che lo possedeva, di giocare gratuitamente una carta a scelta del centro del tavolo e aggiungerla alla sua collezione.
L’altra novità è rappresentata, come dicevo sopra, dalle Carte di riso. Queste vengono usate solo se scegliamo di giocare con gli animali polari; infatti queste carte hanno la facoltà di far pescare questi “chicchi di riso” che altro non sono che pieghe aggiuntive che ci permettono di giocare la nostra mano di carte.
Un’altra caratteristica che emerge dal gioco è che ogni “famiglia” ci permette di giocare in una determinata zona del tavolo, ovvero gli animali polari appunto aggiungono le carte di riso (un mazzetto di carte a se stante), gli animali esotici riguardano le nostre collezioni (permettendoci ad esempio di spostare la posizione di una carta), i dinosauri le carte che abbiamo in mano (aumentando o diminuendo il numero massimo di 8 carte) ed infine le creature leggendarie sono quelle più interattive e coinvolgono tutti i giocatori anche se la gioca un giocatore (per esempio tutti pescano una carta).
Il regolamento, scritto bene con alcune specifiche per determinate carte non di immediata lettura, dice di giocare con una famiglia (e un personaggio) per giocatore, ma personalmente ho provato a giocarlo anche con 3 famiglie in due giocatori, notando una piacevole diversificazione della partita a dispetto forse di alcune combo, possibili solo all’interno della stessa famiglia.
La partita si conclude quando per due volte finisce il mazzo delle carte; a quel punto si gioca un ultimo turno. Il punteggio si conta in base alle icone presenti sulle carte e punti vittoria dati da alcune carte punteggio.
CONCLUSIONI
Il gioco conferma il successo del suo predecessore e ne potenzia la rigiocabilità e l’interazione. Infatti combinati insieme questi due giochi danno molta più longevità al gioco.
A volte non nego di aver perso qualche secondo in più nel giocare le carte, dovuto più che altro alla non conoscenza delle stesse. Infatti il gioco scorre meglio dopo qualche partita nelle quali si impara a padroneggiare le carte e iniziare a fare combo a raffica!!!
L’ambientazione è relativa in compenso la grafica è molto ben curata con disegni piuttosto accattivanti.
È un gioco da fare nell’attesa del partitone della serata, ma anche come riempitivo ha il suo perché, in quanto non manca di tattica (giocare la carta giusta al momento giusto e che ci genera le giuste combo) e strategia, individuando le carte migliori da prendere, non sottovalutando il ruolo importante che forniscono i personaggi.
Va da sè che in un gioco come questo la scalabilità si fa sentire, soprattutto se giocato con “famiglie” interattive, aumentando anche il divertimento. In due la partita ha la sembianza quasi di un duello, come nei migliori giochi per due gamers.
È un gioco che non può mancare nella nostra collezione, perché pratico da portare, veloce da spiegare e che vien voglia di rigiocare subito permettendo sfide continue, cambiando famiglie e personaggi. Probabilmente è il nostro tascabile preferito.
Bello anche da fare con i bambini o con chi non è avvezzo ai giochi da tavolo, perché può essere un buon introduttivo.
La sfida per il titolo di miglior artista di origami ricomincia e si rinnova quindi.
La leggenda degli origami non avrà mai fine!!
Amante dei giochi da tavolo nonché neomamma!